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Napoli – Dismesso il distributore di carburante, il Comune non rimuove l’amianto e nel cimitero di Santa Maria del Pianto scatta l’agitazione dei dipendenti del dipartimento. A denunciare la situazione di potenziale pericolo per pubblico e addetti ai lavori è il sindacato Csa, che ormai da mesi chiede la rimozione delle pericolose lastre. Un appello che fin qui, nonostante le informative inviate al dirigente del servizio, non ha però avuto alcun riscontro.
La pompa di benzina in questione fino ad alcuni anni fa veniva impiegata per i rifornimenti di tutte le auto e i camion dei servizi comunali. Poi è arrivata la dismissione del servizio. L’impianto, tuttavia, non è mai stato smantellato e oggi è pressoché ridotto a un rudere. In compenso continuano a fare, si fa per dire, bella mostra di sé le lastre di amianto che costituivano la tettoia dell’impianto. La fibra, che in caso di sbriciolamento può innescare l’insorgere di gravissime patologie polmonari, non è infatti stata rimossa nonostante le numerose informative redatte dai dipendenti.
Sul punto, il sindaco Csa fa sapere di essere pronto a dare battaglia. Francesco Canfora, coordinatore aziendale con delega ai Cimiteri, e Salvatore Mauro, componente della segreteria, avvertono: «Ad oggi le segnalazioni inviate al dirigente non sono state minimamente prese in considerazione, per questo motivo chiederemo a breve l’intervento dell’Asl e dell’ispettorato del Lavoro affinché intervengano per la salvaguardia dei lavoratori. Non consentiremo ulteriori trasgressioni alle leggi e alle norme sulla sicurezza». Insomma, se non ci sarà un’inversione di rotta si preannuncia un autunno a dir poco rovente: «Inizieremo le nostre protesta con una serie di assemblee di tutti i lavoratori cimiteriali, dopo di che invieremo un dossier alla Procura della Repubblica. Ognuno si assuma le proprie responsabilità», concludono Canfora e Mauro.