E’ accusato di una violenza sessuale consumata ed una tentata ai danni di due donne di Castel Volturno (Caserta) il 30enne nigeriano Martins Ozua, raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere; l’uomo, irregolare, si trova già da tempo nel carcere di Agrigento, ed è qui che la Polizia di Stato – Squadra Mobile di Caserta – gli ha notificato il provvedimento restrittivo per fatti avvenuti meno di un anno fa; in meno di una settimana, tra il 22 e il 29 novembre 2019, Ozua entrò armato di coltello in casa di un’ultrasettantenne, la violentò e la rapinò dei contanti e del cellulare, mentre nella seconda circostanza, non riuscì ad abusare della vittima, perché questa urlò mettendo in fuga l’aggressore; il 30enne riuscì comunque a rapinare denaro e altri oggetti. Determinanti per le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono state le tracce biologiche lasciate da Ozua a casa delle vittime, subito trovate dagli investigatori della Polizia di Stato guidati da Davide Corazzini e trasmesse al Servizio di Polizia Scientifica a Roma; è emerso che il dna era lo stesso in entrambi i casi. Indagini più tradizionali hanno fatto poi emergere sospetti proprio su Ozua, già noto per rapine commesse in Sicilia; a casa sua, i poliziotti hanno prelevato una boccetta di profumo e due mozziconi di sigaretta da cui prelevare altre tracce biologiche e confrontarle con quelle trovate sul luogo del delitto. La comparazione ha dato esito positivo; inoltre sulla boccetta è stata rinvenuta anche un’impronta che, è emerso, era proprio del trentenne nigeriano.
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