Home Caserta Tribunale a rischio, Megna: “È il momento di alzare la voce”

Tribunale a rischio, Megna: “È il momento di alzare la voce”

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Caserta – Nei giorni scorsi si è paventata la possibilità di un trasferimento delle sezioni penali distaccate dal Tribunale di Caserta a quello di Santa Maria Capua Vetere. La notizia ha suscitato le reazioni della politica locale che giudica la decisione un “ennesimo schiaffo” alla città capoluogo di provincia, vittima, nel corso degli ultimi anni, di decisioni calate dall’alto con l’obiettivo di ridurne il peso politico. Sulla questione abbiamo sentito l’avvocato Giovanni Megna, consigliere comunale del gruppo indipendente ‘Insieme’ che appoggia la maggioranza del sindaco Marino.

Qual è la sua posizione in qualità di consigliere comunale ma anche di avvocato?

“Devo premettere che la Città di Caserta è l’unico capoluogo di provincia in Italia privo del Tribunale Ordinario. Questa è una evidente anomalia che non sono mai riuscito a comprendere. La nostra città quanto meno ha avuto in passato la Pretura poi diventata Sezione distaccata del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e attualmente denominata Articolazione Territoriale del Tribunale Principale che è ubicata presso una moderna struttura di proprietà comunale. Sono assolutamente contrario a questo trasferimento e la mia convinzione emerge naturalmente anche dal fatto che esercito la professione forense e conseguentemente immagino quali saranno le conseguenze negative”.

Perché il Ministero della Giustizia ha preso questa decisione?

Le ragioni del provvedimento del Ministro nascono dalla necessità di accorpare tutte le sezioni civili e penali del Tribunale in un’unica struttura, credo anche al fine di un risparmio economico. Infatti si parla di un possibile trasferimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Caserta dai locali attuali a carico e spese del Ministero di Grazia e Giustizia a quelli di Via Graefer di competenza comunale e quindi al posto dell’Articolazione territoriale del Tribunale Ordinario”.

Lei ha presentato, insieme ad altri colleghi, una richiesta per l’inserimento della questione all’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio comunale. Cosa sperate di ottenere?

Sì, unitamente al consigliere, Antonello Fabrocile ed altri colleghi abbiamo ritenuto indispensabile chiedere al presidente del Consiglio comunale, Michele De Florio, l’inserimento con estrema urgenza di tale questione al primo Consiglio utile. Il tema non è di competenza diretta dell’Organo Cosiliare, ma nella qualità di amministratori abbiamo il dovere di difendere a denti stretti i diritti e gli interessi legittimi della nostra comunità. È il momento di alzare la voce nelle sedi opportune con determinazione e convinzione. Io mi auguro che il nostro impegno possa portare a risultati concreti e che qualcuno a Roma voglia ascoltare le nostre buone ragioni. Sul punto devo ricordare che sia l’Ordine degli Avvocati sia le Associazioni di categoria hanno portato avanti dure battaglie al fine di evitare tutto questo, ma purtroppo le loro legittime istanze non sono state soddisfatte dagli Organi centrali”.

Quali potrebbero essere le ricadute per il nostro territorio se il trasferimento dovesse realizzarsi?

Diverse. Una città capoluogo di provincia di oltre 76mila residenti non può essere priva di un presidio di legalità così rilevante. Ciò rappresenterebbe una perdita importante sia per i comuni cittadini si per la categoria degli avvocati. La presenza fisica dell’Autorità Giudiziaria, allo stato rappresentata dall’Articolazione territoriale del Tribunale, è fondamentale. Caserta non può e non deve rimanerne orfana”.

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