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Nessuna spettacolarizzazione ma massima cautela e rispetto nel porsi verso gli agenti della Polizia Penitenziaria. È quanto si apprende dal Comando provinciale dei Carabinieri di Caserta, i cui uomini questa mattina hanno effettuato al carcere di Santa Maria Capua Vetere un’operazione di polizia giudiziaria, “concordata nei dettagli con la Procura della Repubblica”, nell’ambito dell’indagine sui presunti pestaggi dei detenuti che sarebbero stati commessi, come denunciato dagli stessi reclusi e dai loro familiari, proprio da agenti della Penitenziaria il 6 aprile scorso.
Cinquantasette i decreti di perquisizione che dovevano essere notificati ad altrettanti poliziotti (non 44 come emerso in precedenza), tutti indagati per reati di abuso di potere, violenza privata e tortura, ma alla fine sono stati gli stessi poliziotti a consegnare i loro telefonini.
Dal Comando dell’Arma fanno inoltre sapere che stamattina è stata usata la massima cautela all’esterno del carcere, con personale in borghese, peraltro puntualmente addestrato sui comportamenti da tenere, che aveva la necessità di individuare due agenti che dovevano entrare in servizio; i militari, fanno sapere dal Comando, non hanno chiesto carta d’identità, né hanno perquisito nessuno, ma in modo molto garbato si sono avvicinati alle auto che entravano nel piazzale esterno del carcere per vedere se c’erano i due agenti. Gli altri poliziotti indagati sono stati avvisati a casa.