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Santa Maria Capua Vetere (Ce) – È di otto agenti penitenziari feriti il bilancio al momento della rivolta dei detenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Sei agenti sono rimasti feriti quando due extracomunitari del Reparto Danubio, nella tarda serata di ieri, hanno aggredito gli agenti che li portavano in infermeria dopo che uno dei due aveva dato fuoco alla propria cella. Altri due agenti sono rimasti feriti stamani quando è scoppiata la rivolta nello stesso reparto, con decine di detenuti che si sono impossessati del reparto e gli agenti che si sono rifiutati di intervenire per non aggravare la loro situazione, essendo molto già indagati per i presunti pestaggi di detenuti avvenuti il sei aprile scorso al carcere.
Intanto sono ancora in corso trattative tra i detenuti e i vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – presenti al carcere il vice – capo del Dap Roberto Tartaglia e il provveditore campano Antonio Fullone – per provare a liberare il reparto Danubio e far rientrare i detenuti nelle celle.
Stamattina, quando è scoppiata la rivolta, gli agenti sono stati letteralmente “strappati” dalle mani dei detenuti inferociti e armati degli oggetti più disparati, tra cui punteruoli, e pezzi di ferro ricavati dalle brande; gli altri agenti non sono poi voluti intervenire per protesta e paura di incappare in un’altra incriminazione, come quella ricevuta qualche giorno fa; rischiando però, paradossalmente, una denuncia per abbandono di servizio.