Crollo alla Reggia, sequestrata la stanza delle dame e altre cinque sale

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I carabinieri hanno posto sotto sequestro sei stanze facenti parte degli Appartamenti Storici della Reggia di Caserta, tra cui la stanza delle dame, dove domenica si è verificato il crollo dell’intonaco dal soffitto del vano finestra. I sigilli sono stati apposti su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che già ieri aveva inviato la squadra di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco per capire come fosse avvenuto il crollo, e se fosse stato rispettato il piano di sicurezza; l’intonaco ha infatti ceduto proprio nei pressi di una panchina dove si siedono i visitatori, ma nessuno è rimasto ferito per una fortunata coincidenza, nonostante il crollo fosse avvenuto durante l’orario di apertura al pubblico. Se vi fosse stato un afflusso maggiore, come nelle prime domeniche del mese, la conseguenze sarebbe potute essere diverse; anche per questo carabinieri e vigili del fuoco hanno realizzato accertamenti sulle vie di fuga e l’uscite di sicurezza. Dalla Direzione della Reggia fanno sapere che “da domani la visita degli appartamenti storici avverrà dunque seguendo un percorso alternativo”, e che comunque si “sta procedendo ad avanzare istanza di dissequestro provvisorio delle citate sale per proseguire l’intervento di restauro già avviato a partire da lunedì”. Già il giorno dopo il crollo il museo aveva avviato un pronto intervento per provvedere alla conservazione e alla catalogazione dei frammenti di intonaco distaccatisi dall’intradosso della piattabanda del vano finestra e, in via cautelativa, alla verifica dello strato di adesione dell’intonaco nei vani finestra del prospetto meridionale dell’appartamento storico e negli intradosso voltati delle sale adiacenti.
“Il pronto intervento affidato a un restauratore specializzato – spiega la nota di Palazzo Reale – ha confermato l’ipotesi iniziale che attribuiva lo strato di intonaco distaccato ad un rifacimento tardo, presumibilmente successivo al terremoto del 1930 o al periodo della seconda guerra mondiale. La causa del distacco dell’intero strato di finitura deve essere infatti presumibilmente individuata nella scarsa adesione dello strato di calce all’arriccio preesistente, dato che nello strato di preparazione della piattabanda in muratura rimasto in sito non si rilevano né macchie di umidità né lesioni”. Sul crollo, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, per il reato di “omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina”.

di Michela Formisano e Antonio Pisani

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