Caserta – Dopo la relazione shock degli Ispettori Mibac contro la direzione Reggia, accusata di “manchevolezze e omissioni” sia sul fronte sicurezza dei lavoratori e visitatori sia su quello della salvaguardia e conservazione del Bene culturale, oggi arriva a tutte le istituzioni la richiesta di intervento urgente da parte dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza al monumento.
“Comunicazioni urgenti relative ad adempimenti cogenti in applicazione Dlg.vo 81/08 e s.m.i” scrivono i rappresentanti di due delle tre Rls presenti alla Reggia, facendo riferimento allo stesso “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro” non ottemperato dal datore di lavoro Mauro Felicori secondo gli ispettori Mibact intervenuti, con la Procura della Repubblica, all’indomani del crollo dell’intero pannello d’intonaco dal vano di una porta-finestra nella Sala delle Dame dell’Appartamento Reale verificatosi il 10 dicembre scorso in pieno orario di apertura al pubblico del monumento.
Oggi gli scriventi R.L.S. della Reggia ancora una volta sollecitano tutti gli organi istituzionali preposti facendosi portavoce dei dipendenti dell’area vigilanza che, in tempi recenti, sono stati protagonisti di una forte mobilitazione che ha coinvolto tutte le sigle sindacali tranne la Cisl.
“Tale forte richiamo – scrivono i referenti Rls Carmine Egizio e Angelo Donia – scaturisce dalla circostanza che sebbene gli scriventi nelle ultime riunioni periodiche annuali, avessero chiaramente indicato la gravità delle emergenze e posto una riserva e/o la non apposizione della firma di sottoscrizione del Documentazione Valutazione Rischi Aziendale, considerata l’incongruenza tra lo stesso e la reale situazione esistente, fino alla loro avvenuta soluzione; ebbene ad oggi poco o nulla è mutato”.
In realtà dall’arrivo del direttore Mauro Felicori alla Reggia il DVR non è mai stato firmato nonostante dalla relazione degli ispettori Mibact risulta che l’ingegnere Mario Tartaglione responsabile della vigilanza, sicurezza e impiantistica alla Reggia, avrebbe riferito che l’ultimo documento del rischio sarebbe stato redatto a novembre 2017, e che nella visita periodica annua effettuata con RSPP, medico competente ed RLS, non siano mai state evidenziate situazioni di pericolo/rischio inerenti agli intonaci ed al pavimento della Sala delle Dame e di quelle attigue.
Eppure la nota inviata oggi dalle due Rls alla Reggia chiede alle istituzioni di intervenire urgentemente su punti già battuti da anni ossia:
- Garitte-postazioni nel Parco Vanvitelliano inesistenti; il personale in servizio è costretto a ripararsi nelle proprie automobili d’estate e d’inverno, con evidente violazione ai dettami della D.Lgs 81/08 e s.m.i. .
- Presidi igienici dedicati al personale inesistenti; lì dove esistono nel Parco Vanvitelliano sono sovente inagibili, per continua interruzione di energia elettrica dovuta ad annosi problemi di funzionamento della Cabina Elettrica, posta a servizio dello stesso (questione ripresa più volte dai mass-media); pertanto in caso di urgenza il personale è costretto ad usare i bagni pubblici in promiscuità con i turisti.
- Piano di Disinfestazione inesistente; l’incrementarsi delle temperature, favorisce la proliferazione degli insetti e l’espletamento del servizio, soprattutto nel Parco, rappresenta una forte esposizione del personale a subire morsi e/o punture dagli stessi.
- Garanzia del microclima di benessere inesistente; sia nell’Appartamento Storico e ancor più nel Parco Vanvitelliano, non è assicurato il prescritto “range” di temperatura in gradi centigradi.
- Accesso all’ascensore per il personale addetto al Museo inibito; con disposizione di servizio risulta vietato l’utilizzo dell’ascensore per il raggiungimento del Museo tranne che ai disabili muniti di certificazione. Considerata l’età media dei lavoratori e le eventuali “disabilità temporanee”, l’uso di tale ascensore va, celermente, rimesso a disposizione del personale di servizio.
In più la nota precisa: “La perseveranza dei preposti, all’inottemperanza dei provvedimenti risolutivi, è stata tale da farli incappare in azioni ispettive e conseguenti sanzioni pecuniarie e/o denunce alla Procura della Repubblica da parte dell’ASL, a cui gli scriventi sono ricorsi reiteratamente.
Da ultimo, gli esiti della valutazione STRESS LAVORO CORRELATO hanno chiaramente evidenziato un RISCHIO ALTO, da cui l’urgente necessità di pianificare misure correttive, scandite da un preciso cronoprogramma, con l’individuazione di un funzionario preposto all’attuazione.
Ancora una volta dalla trasmissione dei “buoni propositi” del 06/06/2018 ad oggi, non solo non c’è traccia degli interventi riparativi, ma, interpellato il preposto individuato nei documenti, non risulta abbia mai ricevuto un’investitura formale, ne l’attribuzione di un capitolo di spesa ad hoc.
Unico provvedimento adottato, a fronte delle nostre reiterate azioni rivendicative, la contrazione delle informative da parte del Funzionario Responsabile della Sicurezza, soprattutto per l’organizzazione di eventi in Conto Terzi, che risultano sempre più sintetiche e “criptiche”, lasciando ampio margine alla discrezionalità organizzativa e totale mancanza di elementi utili ad una verifica da parte degli scriventi”.