Provincia in crisi, presidente Lavornia: merito mio riapertura scuole

Caserta – “Se l’imminente anno scolastico nel Casertano prenderà il via regolarmente il prossimo 14 settembre, è solo ed esclusivamente grazie al mio profondo senso di responsabilità verso gli studenti e le famiglie casertane. E’ però falso e offensivo dire che le scuole riaprono solo grazie al contributo della Regione”. Così il presidente della Provincia di Caserta Silvio Lavornia commenta la decisione, annunciata dal prefetto Raffaele Ruberto, di far riaprire regolarmente 91 delle 93 scuole superiori provinciali, la cui riapertura era in forse per le mancanza di varie certificazioni di sicurezza e per la connessa questione della crisi finanziaria della Provincia. Lavornia rivendica “la piena assunzione di responsabilità” per una scelta con delle incognite; sospenderà infatti fino al 31 dicembre 2017 il decreto emesso ad agosto in cui aveva disposto la chiusura delle scuole, e lo farà “rischiando in prima persona”. I fondi per l’adeguamento degli impianti e alla normativa antincendio ci sono, non quelli per l’edilizia scolastica: per il primo tipo di interventi la Regione ha stanziato 2,2 milioni di euro, mentre la Provincia, che a giugno ha approvato un bilancio provvisorio dopo che il Governo aveva stanziato d’urgenza 10 milioni di euro, ha previsto una spesa di 1,3 milioni di euro per l’antincendio. Non sono ancora disponibili invece i circa 70 milioni di euro promessi dal Governi per l’edilizia scolastica, che rappresentano la parte più rilevante degli stanziamenti perché permetterebbero di iniziare ad adeguare gli istituti alla normativa anti-sismica, vero tallone d’achille delle superiori. Lavornia ringrazia la Regione ma nello stesso tempo rivendica “il duro lavoro svolto in queste ultime settimane dai tecnici del settore Edilizia Scolastica della Provincia. E’ falso dire che il merito della riapertura è della Regione; chi lo dice abbia il coraggio di firmare al mio posto il decreto di riapertura delle scuole che vivono una situazione di grave emergenza”.