Home Caserta Pizzo a commercianti per gli stipendi del clan, quattro arresti nel Casertano

Pizzo a commercianti per gli stipendi del clan, quattro arresti nel Casertano

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Le casse del clan sono vuote e non più sufficienti a pagare gli stipendi alle famiglie dei detenuti, così negli ultimi mesi quattro affiliati al clan Esposito di Sessa Aurunca, nel Casertano, hanno battuto palmo a palmo il territorio compiendo numerose estorsioni a commercianti e artigiani, anche per poche centinaia di euro.

Sono finiti per questo in carcere su ordine del Gip del Tribunale di Napoli il 64enne Elio Masi, il 52enne Alberto Andreoli, Pietro Mancini di 29 anni e il 38enne Orlando Lettieri. “Veniamo a nome del clan Esposito, i soldi ci servono per gli stipendi ai familiari dei detenuti e per i viaggi alle carcere per le visite”. Questa “la formula” usata dagli emissari del clan, che si presentavano in modo spavaldo, sicuri di ricevere i soldi vista la oro nota appartenenza alla cosca da sempre egemone a Sessa Aurunca e dintorni. Le accuse sono di estorsione, tentata estorsione e porto abusivo di arma da fuoco, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. I provvedimenti sono stati richiesti dalla Dda di Napoli, che ha coordinato le indagini realizzate dai carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca. Andreoli e Lettieri sono vecchie conoscenze delle forze dell’ordine, noti per la loro appartenenza al clan Esposito, cosiddetto dei “Muzzoni”, alleato dei Casalesi.

I due “vecchi” estorsori, che non hanno alcun lavoro, sono stati visti negli ultimi mesi, tra giugno e settembre, entrare e uscire da negozi e botteghe artigiane di Sessa Aurunca; i carabinieri guidati da Giuseppe Fedele hanno iniziato a pedinarli raccogliendo elementi importanti, come i mugugni di qualche esercente, nessuno dei quali però ha denunciato la richiesta di pizzo. In due casi sono state acquisite le immagini delle telecamere interne di due negozi “visitati” dagli estorsori del clan; in una circostanza si notava il passaggio di un’arma da fuoco da un affiliato all’altro, nell’altra è stato filmato il passaggio di danaro dal commerciante estorto ad uno degli emissari della cosca. I carabinieri si sono così presentati alle vittime con le prove, e solo allora hanno ottenuto delle ammissioni.  

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