Caserta – Sarebbe stato ucciso con due colpi di pistola nel petto il 25enne attivista gay Vincenzo Ruggiero per il cui omicidio è in carcere da sabato scorso il 35enne Ciro Guarente. Lo ha stabilito il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord che da mercoledì ha iniziato gli accertamenti sul cadavere di Ruggiero, i cui resti erano stati ritrovati in un garage a Ponticelli periferia orientale di Napoli. Il responso smentisce la versione fornita da Guarente, che in sede di confessione agli inquirenti aveva raccontato di una colluttazione tra lui e Ruggiero durante la quale quest’ultimo sarebbe caduto sbattendo accidentalmente la testa contro lo spigolo di un mobile. Guarente, è emerso, non ha il porto d’armi. Gli accertamenti medico-legali proseguono per accertare il modo in cui il cadavere è stato fatto a pezzi. Ieri, durante alcuni scavi effettuati nel garage di Ponticelli dove sono stati rinvei resti, è spuntata anche una mano di Ruggiero che non si era ritrovata nei giorni scorsi; manca soltanto, per ricostruire il corpo, una parte della testa. Sempre ieri è stata sentita in Procura ad Aversa la trans Heven Grimaldi, che condivideva con Ruggiero l’abitazione di Aversa dove si è consumata la tragedia. La Grimaldi, assente quando è avvenuto il delitto – è tornata solo il giorno dopo – è stata sentita come persona informata sui fatti chiarendo particolari ritenuti comunque non rilevanti per la parte di indagine relativa all’individuazione del complice o dei complici di Guarente.
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