Home Caserta Omicidio Katia Tondi, la vicina al processo: “In disaccordo con la suocera”

Omicidio Katia Tondi, la vicina al processo: “In disaccordo con la suocera”

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Caserta –  E’ ripreso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dopo il cambio del collegio giudicante, il processo per la morte di Katia Tondi, la 31enne madre di un bimbo piccolo uccisa nel luglio 2013 nella propria abitazione di San Tammaro, nel Casertano. La donna fu strangolata con un filo sottile, forse di tessuto, mai rinvenuto.

Per il delitto è imputato il marito Emilio Lavoretano, che si è sempre dichiarato innocente. Il dibattimento davanti alla Corte d’Assise era iniziato un anno fa ma nel frattempo sono cambiati i giudici; il processo è stato così assegnato al collegio presieduto da Roberta Napoletano e sono così stati riapertura tutte le attività istruttorie. Oggi è stata una giornata perchè è stata sentita la vicina di casa della coppia Maria Rosaria Rossi.

La donna ha risposto alle domande del pm Domenico Musto, della difesa dell’imputato rappresentata da Natalina Mastellone e del legale Gianluca Giordano che assiste i familiari della ragazza, costituitisi parte civile.”Katia non si vedeva mai, era molto riservata e non apriva a nessuno. Io per un anno, ovvero da quando sono venuti ad abitare nel nostro palazzo lei ed Emilio Lavoretano, non l’ho mai vista”.

La Rossi ha poi parlato di un rapporto non idilliaco tra Katia e la suocera e di ricordare che alcuni mesi prima della morte sentì la coppia litigare e Katia prendersela con la suocera. Alla donna è stato anche chiesto di descrivere il giorno dell’omicidio, avvenuto il 20 luglio. La Tondi fu trovata cadavere dal marito al rientro a casa di quest’ultimo, poco dopo le otto di sera. Lavoretano raccontò di essere andato a fare la spesa, e presentò agli inquirenti lo scontrino del supermercato; disse di aver lasciato Katia verso le 19 e di essersi assentato per un’ora.

“Lavoretano bussò alla mia porta gridando – ha raccontato oggi la vicina – io corsi subito a casa sua e vidi Katia a terra; la toccai, era fredda e con alcune vistose macchie violacee; in quel momento non sapevo fosse morta”. Per la parte civile, la testimonianza confermerebbe l’ipotesi che la vittima fosse morta da alcune ore prima di essere trovata dal marito, e non nell’arco temporale di 60 minuti in cui Lavoretano riferiva di essere uscito per la spesa, dalle 19 alle 20; il medico del 118 intervenuto sul posto, stabilì che la Tondi era morta almeno un’ora e mezza prima del ritrovamento.

L’autopsia ha poi rivelato che la morte della donna risaliva a parecchie ore prima, elemento che convinse la Procura di Santa Maria Capua Vetere ad iscrivere l’uomo nel registro degli indagati. “Emilio ha fatto qualcosa per rianimarla o comunque si è chinato per accarezzarla?” ha chiesto il legale dei familiari della vittima alle teste. “No era fermo, non faceva niente, non piangeva neanche” ha risposto la Rossi. Il processo è stato rinviato al 13 novembre prossimo

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