Mondragone (Ce) – Già alla fine degli anni ’70, quando furono edificati, i palazzi ex Cirio di Mondragone erano un “pugno nell’occhio” per una città dal mare pulito meta dei cittadini napoletani, tanto che dei giovani professionisti si lamentarono con l’allora sindaco Camillo Federico, che rigettò ogni critica, parlando di palazzi costruiti secondo idee innovative, realizzati sulla falsariga delle Vele del quartiere Scampia di Napoli.
Emerge dal racconto di Vincenzo De Lisa, ex ingegnere capo del Comune di Mondragone per oltre 20 anni e attuale consigliere dell’ordine degli ingegneri di Caserta. I cinque palazzoni furono chiamati così perché edificati su un terreno che la Cirio aveva venduto a privati dopo la dismissione della fabbrica di pomodori, che sorgeva a poca distanza.
“Ricordo bene quando i palazzi furono costruiti – dice De Lisa – perché noi allora giovani professionisti ci lamentammo perché quei palazzi, che dovevano essere di pochi piani ma poi furono portati ad undici, non centravano nulla con una città tipicamente turistica. Li costruirono varie imprese edili, tra cui quelle di Corrado Ferlaino. Il sindaco, e queste cose devono ancora essere in qualche verbale dell’epoca, alle nostre rimostranze ci rispose con il sarcasmo e l’ironia. “Voi non capite nulla – disse – questi palazzi sono innovativi come le vele di Scampia. Oggi sappiamo la fine delle Vele; dico che anche per questi palazzi, che continuano ad essere un pugno nell’occhio, si debba prevedere un piano di abbattimento“.