Minniti a Castel Volturno per l’immigrazione, Graziano: “Questione nazionale”

Castel Volturno – Il Ministro dell’Interno Marco Minniti sarà a Castel Volturno, martedì prossimo, 20 febbraio, per sottoscrivere il protocollo d’intesa con l’impegno a sostenere e finanziare il piano di interventi presentato dal Commissario Straordinario Francesco Antonio Cappetta. Un piano mirato soprattutto al “superamento delle situazioni di particolare degrado del’’area caratterizzata da una massiva concentrazione di cittadini stranieri”.

Cappetta fu nominato Commissario Straordinario per Castel Volturno nell’agosto scorso, sulla base dell’articolo 16 del Decreto Legge 91 del 2017, che prevede misure straordinarie per alcuni comuni del Sud Italia, tra cui proprio Castel Volturno. Si parlava allora di una cifra di circa 50 milioni di euro per interventi tesi soprattutto a favorire l’inclusione sociale dei circa 20mila immigrati presenti a Castel Volturno, di cui 15mila irregolari. Minniti quantificherà i fondi a disposizione. Il protocollo verrà firmato presso il comune di Castel Volturno.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Partito Democratico campano, Stefano Graziano, candidato al Senato nel collegio plurinominale Campania 1, che aveva concordato con il ministro Minniti la visita a Castel Volturno nel corso di un incontro al Viminale.

“Qualche giorno fa – dichiara Graziano –  insieme al sindaco Dimitri Russo, ho incontrato il ministro dell’interno Marco Minniti per affrontare le problematiche di Castel Volturno. Il ministro ci ha ascoltato, ha compreso le nostre ragioni e, come ufficializzato dalla Prefettura, sarà a Castel Volturno per dare il via libera al piano di interventi elaborato dal commissario Cappetta. Incontro che avevamo concordato nel corso della chiacchierata fatta al Viminale insieme al sindaco della città Dimitri Russo. Integrazione, sicurezza e riqualificazione camminano sullo stesso binario. Sono molto contento perché siamo riusciti a far comprendere le nostre ragioni al ministero. Castel Volturno è una questione nazionale e non ci giriamo dall’altra parte”.