Santa Maria Capua Vetere (Ce) – Oltre un centinaio tra agenti della Polizia Penitenziaria e sindacalisti di sei sigle – Osapp, Uspp, Cnpp, Sinappe, Uil-Pa, Fns-Cisl – hanno manifestato all’esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere per chiedere che il Corpo venga trattato con “dignità pari a quelle delle altre forze dell’ordine“, e non subisca più “mortificazioni” come quella di giovedì 11 giugno, quando i carabinieri notificarono gli avvisi di garanzia agli agenti per presunte violenze commesse ai danni di detenuti, ma con modalità ritenute eccessivamente “spettacolari“; i militari infatti si appostarono davanti al carcere, di fronte ai familiari dei detenuti, con lo scopo di individuare alcuni agenti che montavano in servizio, e a cui dovevano notificare gli atti giudiziari, suscitando protesta e indignazione tra i poliziotti, che si sentirono, e si sentono ancora oggi, delegittimati, soprattutto agli occhi dei detenuti con cui sono quotidianamente in contatto.
“Non siamo né picchiatori né torturatori, ma garantiamo, e lo facciamo nell’esclusivo interesse dei cittadini, la sicurezza nelle carceri italiane” urla Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp, con un chiaro riferimento al reato di tortura contestato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ai 57 agenti.
“Il sentore nostro ma anche di colleghi che lavorano nelle carceri italiane – afferma Gaetano Napoleone, sindacalista dell’Uspp e agente al carcere di Santa Maria Capua Vetere – è che lo Stato non esiste più all’interno delle carceri. Come poliziotti ci sentiamo abbandonati; abbiamo assistito alle passerelle fatte dai politici e dai vertici della nostra amministrazione, ma nulla è cambiato. Ci sono 100 colleghi in malattia, gli uomini del Gom inviati dal Dap non svolgono le nostre mansioni, ma comunque la loro presenza ci tranquillizza”.
“La Polizia Penitenziaria esige il rispetto da parte delle altre istituzioni, cosa che è mancata per la notifica degli avvisi di garanzia, e pretendiamo che il sistema carceri venga profondamente rinnovato” dice il segretario generale del Sinappe Roberto Santini, mentre il suo omologo regionale Pasquale Gallo grida “siamo tutti Santa Maria Capua Vetere”.
L’Osapp, presente con il segretario generale Pasquale Montesano e il regionale Vincenzo Palmieri, ribadisce la richiesta di dimissioni per il ministro della Giustizia Bonafede. “E’ incompetente, e non ci ha fatto sentire in alcun modo la sua vicinanza” dice Palmieri. Un agente sottolinea che “bisogna far capire all’opinione pubblica che non siamo quelli che vengono al carcere per mettere i piedi sulla scrivania, ma lavoriamo duramente, con organici ridotti, e di fronte abbiamo persone che spesso hanno poco da perdere; le aggressioni sono costanti, e noi siamo stanchi”.
Alla manifestazione era presente, in segno di solidarietà agli agenti, anche una piccola delegazione dell’associazione nazionale guardie giurate particolari, guidata dal presidente nazionale Giuseppe Alviti.