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Incendio Ilside: 11 mesi per ottenere dal Comune 20 mila euro

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Bellona (Ce) – Undici mesi di veleni e manifestazioni di piazza hanno ottenuto un piccolo passo verso la risoluzione del caso Ilside, ex impianto di rifiuti andato in fiamme per la seconda volta a luglio scorso con gravissime ricadute in termini di inquinamento ambientale e fumarole tossiche mai sopite.

E così, dopo l’ennesima manifestazione di protesta del Comitato cittadino “Mai più Ilside”, che la scorsa settimana ha inviato al neo Ministro all’Ambiente Costa una richiesta d’intervento urgente e ha posto una bandiera di sollecito alle porte del municipio di Bellona, è arrivata la delibera di Giunta Comunale datata 14 giugno 2018 che stanzia 20 mila euro per le spese di analisi e caratterizzazione dei rifiuti andati in fiamme l’11 luglio scorso.

Lo stanziamento, che nel Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2018/202 approvato il 12 aprile scorso è iscritto in un fondo di riserva da utilizzarsi proprio nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti, è un atto propedeutico all’avvio della bonifica che richiederà ben altri importi e l’intervento di ditte specializzate nella rimozione di rifiuti di natura e mole diversa.

Si parla infatti di 4 mila e 500 tonnellate di materiali combusti uniti alle mille e 500 tonnellate di terreno utilizzato a luglio per coprire i materiali combusti e spegnerne le fiamme. 

In pratica un quarto del  materiale da rimuovere oggi è rappresentato dal terreno di copertura utilizzato per spegnere l’incendio e divenuto rifiuto speciale da rimuovere, passando da 4mila e 500 tonnellate di materiale combusto a 6mila tonnellate di materiale speciale mescolato a terreno e materiale combusto.

Inoltre da caratterizzare ci sono anche i materiali plastici nel capannone risparmiato dalle fiamme, compreso l’amianto, i bidoni di vernice vuoti, e alcune cisterne contenenti liquidi non ben specificati che continuano a sversarsi nel vicino fiume Volturno attraverso un tubo interrato e mai sigillato.

E i 20 mila euro deliberati giovedì scorso dalla Giunta del sindaco Abbate serviranno a pagare la caratterizzazione che il Comune è chiamato ad anticipare dal momento che la ditta Ilside ha dichiarato fallimento il 2 dicembre scorso e l’intervento economico della Ecoterra, proprietaria del suolo, non è certa.

Per tutto il resto, ossia per i lavori di bonifica vera e propria, resta l’impegno assunto dalla Regione Campania per l’attivazione del Fondo di Rotazione delle bonifiche.

Ma la domanda è: se ci sono voluti ben 11 mesi solo per deliberare i 20 mila euro necessari alla caratterizzazione dei rifiuti, quanto ancora si dovrà aspettare per avviare le pratiche alla Regione Campania affinchè si attivi il Fondo di Rotazione delle bonifiche? Quante fumarole tossiche quotidiane dovranno ancora avvelenare il territorio e i cittadini?

“La imperterrita attività di pressione esercitata dal Comitato produce i suoi frutti. Ma siamo ancora alle battute iniziali – commentano gli attivisti del “mai più Ilside” – La messa in sicurezza sembra un miraggio lontano. E nel frattempo un anno è già trascorso senza apprezzabili risultati in termini di risanamento dell’area contaminata. La nostra opera di monitoraggio  e sollecitazione non conosce sosta.  Meno di un mese ci separa dal primo compleanno del secondo rogo. L’undici luglio 2017 rimarrà negli annali della nostra storia cittadina come il giorno della paura e della vergogna, ma anche come il giorno della rinascita di una coscienza civica proiettata verso la strenua difesa del territorio contro l’estenuante inerzia della burocrazia. Rispediremo al mittente ogni tentativo di trasformare la nostra terra in una colonia da saccheggiare e devastare attraverso l’insediamento di impianti inutili quanto dannosi. Nessuna Ilside metterà più piede nel nostro Paese. Il prossimo 11 luglio torneremo a far sentire la nostra voce. Le vie di Bellona saranno nuovamente il teatro della nostra dignità e della nostra lotta”.

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