Fase3, flash mob delle associazioni sportive contro la Provincia. “Per noi nessuna tutela”

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Caserta – Atleti e soci di associazioni sportive dilettantistiche casertane hanno protestato questa mattina con un flash mob all’esterno della sede della Provincia di Caserta. Piero Giani, presidente del Comitato territoriale dell’Uisp, spiega che “mentre molti enti locali, sostenuti anche dal Coni, hanno emesso delibere per sospendere fino al termine del 2020 i pagamenti delle associazioni sportive che usufruiscono di palestre e impianti pubblici, la Provincia di Caserta, in controtendenza, ha deciso comunque di chiedere il pagamento dei corrispettivi di marzo, aprile e maggio, periodo di pandemia, in cui tutto è stato chiuso e noi associazioni, per cause dunque di forza maggiore, non abbiamo potuto svolgere le nostre attività. Chiediamo che tali scelte vengano revocate”. La Provincia gestisce attraverso l’agenzia Agis, alcuni impianti sportivi come lo Stadio del Nuoto e il palazzetto dello sport di viale Medaglie d’Oro a Caserta, e soprattutto decine di palestre degli istituti superiori, dove le associazioni sportive dilettantesche organizzano, in base a delle convenzioni, corsi a pagamento, in particolare di volley e basket. Giuseppe Guida, presidente Agis, dice di “comprendere le difficoltà delle società, ma la legge è chiara: il decreto Cura Italia prevede infatti la sospensione dei pagamenti fino al 31 luglio dei canoni di fitto e concessori da parte delle associazioni che abbiano concessioni pluriennali, proprio come le associazioni che protestano; dopo questa data, le somme vanno pagate. Ma proprio per venire incontro alle loro esigenze, come Agis, abbiamo emesso un’altra delibera in cui prevediamo che nel prossimo esercizio di bilancio ci saranno sconti fino al 50% per le associazioni, che potranno così recuperare quanto perso in questi mesi”. Il contrasto è proprio sull’interpretazione delle legge. “La norma, in particolare l’articolo 216 del Cura Italia, parla di concessioni pluriennali – dice Giani – ma noi non abbiamo firmato alcun contratto, e non gestiamo gli impianti, ma ne siamo ospiti solo per qualche ora a settimana sulla base di convenzioni che durano due anni”. Durante il lockdown, tutte le strutture sono rimaste chiuse; ad oggi ha riaperto solo lo Stadio del Nuoto, con allenamenti riservati ai professionisti; “qualche associazione ha fatto richiesta di ripartire con i corsi – dice Guida – a luglio inoltre gestiremo in autonomia, come Agis, gli ingressi di cittadini che volessero usufruire della piscina. Anche qualche palestra e il palazzetto stannno riaprendo”. Restano fuori parte delle associazioni che oggi hanno protestato. “Non abbiamo alcuna prospettiva – dice Giani – e quasi tutte le convenzioni con la Provincia scadono il 30 giugno. Chiediamo che vengano prorogate fino al 31 dicembre 2020 e ridiscusse per il 2021 sulla base anche dei fondi che il Governo dovrebbe mettere a disposizione degli enti locali”. Nel settore lavorano centinaia di persone, quasi tutti collaboratori sportivi che  hanno avuto accesso alle misure di sostegno del Governo (i famosi 600 euro). “Ma se non si riprendono le attività – dice Giani – la maggior parte delle associazioni, che usufruisce delle strutture pubbliche per poche ore settimanali, non sarà in grado di andare avanti, perché i costi supereranno i ricavi”.  

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