Mauro Felicori tra i candidati al rinnovo del CdA della RAI

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Caserta – In fondo Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta da due anni, ha sempre trovato il pretesto per rimarcare di “essere giornalista”  ancor prima che manager approdato alla guida del terzo monumento più visitato d’Italia.

E così stupisce poco che oggi il suo curriculum, farcito di  esperienze maturate nella sua natìa Bologna, appaia nella lista dei candidati al rinnovo del Consiglio di Amministrazione della RAI.

Un’altra sfida da outsider per il superdirettore che nelle stanze di comando della Reggia è arrivato dopo decenni di direzioni affidate a Soprintendenti vincitori di concorsi dove contavano soprattutto titoli, esperienze e pubblicazioni maturate nell’ambito dell’architettura, conservazione, e del restauro.

Con la riforma voluta dal Governo Renzi, le cose sono cambiate e alla guida dell’oramai autonomo Museo Reggia bastano acclarate esperienze manageriali supportate dalla capacità di saper “battere cassa”. E su questo Felicori è leader, almeno in un contesto come quello casertano dove il piattume cronico e trasversale ha sempre idolatrato l’ultimo “essere pensante” apparso  all’orizzonte, meglio se “forestiero”, affidandogli il compito di “eroe salvatore” standosene a braccia conserte e pronto all’alzata di fango al primo inciampo o al primo nuovo arrivato da portare in trionfo.

E Felicori sembrerebbe averlo capito e se la gode, almeno fino a quando durerà il suo mandato e i numeri di visitatori alla Reggia manterranno il tend positivo maturato negli ultimi 2 anni a botte di eventi e attrazioni messe in campo. E nel frattempo, col suo bottino di consensi, si ripropone ai tavoli di gioco dove a giocare sono i professionisti.

E così, oggi, compare il suo nome tra i 236 i candidati per i 4 posti da consigliere Rai di nomina parlamentare, pubblicati sui siti di Camera e Senato: 170 sul sito di palazzo Madama e 190 su quello di Montecitorio. In corsa ci sono volti noti di giornalisti e conduttori televisivi, da Michele Santoro Giovanni Minoli, fino a Fabrizio Del Noce che è stato anche direttore di Rai Uno. C’è anche la iena Dino Giarrusso, che alle ultime politiche è stato candidato nelle file del Movimento 5 Stelle alle ultime politiche.

Oltre a Felicori, dal mondo delle imprese sono arrivati i curricula dell’ex amministratore delegato di H3G,Vincenzo Novari e quello di Lucia Calvosa, ex consigliere di Telecom Italia e di Mps. Non manca l’ex commissario Agcom Enzo Savarese (e l’ex responsabile del passaggio alla tv digitale al Mise, Vito Di Marco). E poi c’è il giornalista Camillo Ricci, amministratore delegato dell’agenzia di relazioni pubbliche Eprcomunicazione e comunicatore per alcune importanti aziende e istituzioni, e Roberto Diacetti, presidente di Eur Spa.

Tra le signore della politica spiccano  i nomi di Nunzia De Girolamo, ex parlamentare di Forza Italia e di Ncd ed ex ministra per le Politiche agricole, e l’ex assessora alla Cultura del Comune di Roma, Flavia Barca.

E, della serie “quando basta una lettera a fare la differenza”, la candidatura dell’avvocato Luigi Di Majo, con una j al posto della i del leader penta stellato, si è guadagnata l’angolo delle curiosità su media e social.

In base alla riforma Renzi del 2015, che ha introdotto una procedura di “selezione pubblica” per la governance della tv di Stato, fino al 31 maggio chiunque avesse i requisiti adatti, poteva presentare la propria candidatura al futuro Consiglio di amministrazione RAI dove troveranno posto due consiglieri nominati dalla Camera dei deputati, due dal Senato, altri due dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia e l’ultimo dall’assemblea dei dipendenti di viale Mazzini.

Scaduto il bando, le norme di “trasparenza” volute dall’ex premier che comunque hanno mantenuto la consueta “spartizione” delle nomine da parte della politica, hanno imposto la pubblicazione delle candidature da parte di Camera e Senato.

Il Cda uscente, che ha già approvato il bilancio 2017, finirà il suo mandato il 30 giugno subito dopo la presentazione dei palinsesti autunnali agli sponsor.

La data del voto dei nuovi consiglieri in Parlamento sarà quindi decisa nei prossimi giorni. Compatibilmente con i tempi di avvio delle commissioni permanenti, l’ipotesi è che il nuovo Cda venga eletto tra il 10 e il 20 luglio.

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