Dissequestrato l’istituto tecnico a Caserta: “Studenti in classe a febbraio”

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Caserta – Dopo quasi sei mesi, è stato dissequestrato l’istituto tecnico Buonarroti di Caserta, cui i sigilli erano stati posti a maggio dai carabinieri su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per problemi riscontrati alle colonne portanti. Esulta su facebook Giorgio Magliocca, il presidente della Provincia di Caserta,  ente cui compete la manutenzione delle superiori, che subito dopo l’insediamento di metà ottobre, aveva auspicato un veloce dissequestro per far ripartire subito i lavori. “Presto i ragazzi torneranno nel loro istituto”, scrive Magliocca. Già questa mattina gli operai della ditta incaricata di realizzare i lavori di adeguamento e consolidamento sono tornati all’istituto per avviare il cantiere. “Un’ordinanza del prefetto – spiega la dirigente del Buonarroti Vittoria De Luciaimpone di liberare la scuola dai lavori il 31 gennaio 2018. Per quella data le opere dovrebbe ovviamente terminare. Saremo di certo la scuola più sicura di Caserta e provincia”.

Sembra avviarsi a conclusione la travagliata vicenda che ha coinvolto lo storico istituto casertano, ex Geometra, e i 700 studenti che lo frequentano. Il Buonarroti fu sequestrato a maggio perché il consulente della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Maria Antonietta Troncone, aveva accertato problemi alla struttura, in particolare ai pilastri interni ed esterni; in quel momento all’istituto erano in corso dei lavori, partiti nel gennaio scorso, ma l’incaricato della Procura aveva chiesto una variante al progetto che tenesse conto soprattutto delle problematiche alle colonne portanti. Solo pochi giorni fa il Genio civile ha approvato la variante, così è arrivato il dissequestro.

Con la scuola chiusa intanto, gli studenti continuano ad affrontare parecchi disagi, legati soprattutto alla frequentazione dei turni pomeridiani nelle tre scuole del capoluogo che hanno dato la loro disponibilità; molti ragazzi arrivano dall’hinterland casertano, e i trasporti pubblici per gli studenti sono poco efficienti di pomeriggio. In questi giorni inoltre si è aggiunto anche il problema dei riscaldamenti, che al liceo scientifico Diaz e all’Itis Giordani, istituti che ospitano le lezioni di centinaia di ragazzi del Buonarroti, non vengono attivati perché negli orari di accensione non erano previste le ore pomeridiane.

La vicenda del Buonarroti è intrecciata alla crisi finanziaria della Provincia di Caserta, ente in dissesto dal 2015 non in grado di garantire la manutenzione delle scuole superiori del Casertano ma anche delle strade di propria competenza. Qualche giorno fa Magliocca ha annunciato lo stanziamento di 4 milioni di euro per le superiori, in particolare per le opere urgenti, ma nelle casse dell’ente ci sono fondi solo per pochi mesi; se non dovessero arrivare alte risorse da Governo e Regione, la situazione potrebbe precipitare, come avvenuto nei mesi scorsi, quando l’ex presidente della Provincia Lavornia, lamentando la mancanza di fondi per le manutenzioni, decise con ordinanza di tenere chiuse le superiori; il provvedimento rimase lettera morta, perché le scuole sono state aperte soprattutto per scelta politica, ma i problemi relativi alle certificazioni di sicurezza che mancano in 92 delle 93 superiori del Casertano, sono rimasti tutti.

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