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Al via la demolizione dell’American Palace, simbolo del degrado del litorale casertano (VIDEO)

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Castel Volturno (Ce) – Con le torri di Villaggio Coppola – demolite con l’esplosivo – l’American Palace di Castel Volturno era l’altro simbolo del degrado e dell’illegalità sulla statale Domiziana, cuore del litorale casertano: oggi, a quasi 40 anni dalla prima ordinanza di abbattimento, le ruspe della società Epsilon 2000 di Quarto, su mandato della Regione Campania, che ha accolto un’accorata richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno iniziato ad abbattere questo ecomostro da 23mila metri cubi di cemento, edificato ad inizio anni ’80 senza alcuna autorizzazione edilizia, a pochi decine di metri dalla foce de Regi Lagni e a non molta distanza da quella del fiume Volturno, tanto che il seminterrato è costantemente invaso dall’acqua, che sale oltre il metto e scende a seconda del livello stagionale dei corsi d’acqua.

È stata la Regione Campania a finanziare tutto l’intervento con fondi pari a 900mila euro, nell’inerzia delle amministrazioni comunali che si sono succedute nelle ultime quattro decadi. Per ovviare a tale immobilismo, la Regione ha nominato nel 2018 il commissario ad acta Francesco Cassano, che ha seguito tutta la procedura. “Non è stato facile reperire questi fondi nel bilancio regionale – spiega l’assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio Bruno Discepolo,  presente questa mattina – ma siamo intervenuti su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, per riportare la legalità in un’area fortemente strategica per la Regione, che sarà trasformata e riqualificata in pochi anni grazie al masterplan del litorale Domizio-Flegreo. L’abbattimento dell’American Palace è fortemente simbolico,  e segue quello di due anni fa degli immobili abusivi edificati sulla spiaggia: tutto ciò è segno inequivocabile del forte interesse che la Regione ha per il litorale casertano”. Assente stamani il sindaco Luigi Petrella, che ha parlato di “strada giusta per riqualificare Castel Volturno”.

Edificato ad inizio anni ’80 per ospitare i cittadini americani della vicina base Nato, già nel 1984 l’American Palace fu oggetto, in quanto realizzato senza alcuna autorizzazione amministrativa, di un’ordinanza di abbattimento emessa dall’allora commissario prefettizio di Castel Volturno. Un’ordinanza mai eseguita, anzi totalmente ignorata visto che ai primi due piani se né sono aggiunti tre; negli anni il Comune ha emesso poi altre due ordinanze di abbattimento (nel 2011 e nel 2017), e nel frattempo l’American Palace è stato occupato dai tanti immigrati arrivati a Castel Volturno dagli anni ’90. A piano terra c’era il bar di uno dei due proprietari dello stabile, è nato poi un market di cibo etnico. Più volte negli anni le forze dell’ordine hanno proceduto a sgomberi, sollevando critiche e polemiche; l’ultima e definitiva evacuazione è stata realizzata ad inizio anno.
 
Poi a febbraio è stato avviato il cantiere, con operazioni propedeutiche alla vera e propria demolizione, come la rimozione degli infissi. Il direttore dei lavori Massimiliano Lombardi spiega che “ci vorranno due settimane per demolire tutto e tra i 90 e i 100 giorni per chiudere il cantiere. La parte più complicata sarà lavorare nel seminterrato, che è pieno d’acqua”.
 
Gli scarti dell’attività verranno separati e resi inerti negli impianti della stessa Epsilon 2000,  che poi li riutilizzerà, “per cui l’attività – sottolinea Discepolo – sarà ad impatto ambientale zero. Questo è un altro risultato importante per un territorio dove l’ambiente è sempre stato calpestato. Nei prossimi mesi demoliremo altri manufatti abusivi nella località Bagnara di Castel Volturno”. Dopo la chiusura del cantiere,  sarà il Comune di Castel Volturno a dover recuperare i soldi dai due proprietari, per poi restituirli alla Regione; si tratta di 400mila euro, tanto costerà la sola demolizione, ma la Regione ha comunque erogato in tutto 900mila euro anche per altre spese e per i ricorsi che i proprietari hanno presentato ai giudici amministrativi al fine di bloccare l’iter. “Ci abbiamo voluto tre anni per arrivare a questo importante momento – dice soddisfatto il Commissario ad acta Francesco Cassano ma possiamo dire che dopo 40 anni la legalità ritorna, e lo Stato c’è”. 
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