Home Caserta Biodigestore in Consiglio, Norma Naim: “Revocate il bando”

Biodigestore in Consiglio, Norma Naim: “Revocate il bando”

Tempo di lettura: 3 minuti

Caserta – Sala del Consiglio piena per l’Assise comunale che tra gli argomenti all’Ordine del Giorno vede la discussione della realizzazione di un impianto di digestione anaerobica per lo smaltimento della frazione umida dei rifiuti solidi urbani in località Ponteselice, nella zona Asi del comune di Caserta. Presenti tantissimi cittadini, oltre ai rappresentanti delle associazioni e degli stakeholder presenti sul territorio comunale. In apertura, il consigliere Matteo Donisi – in relazione all’interesse che la discussione riscuote – chiede all’Assese che la trattazione dell’argomento sia posto al primo posto dell’Odg. La proposta viene accolta con favore.

La consigliera di Speranza per Caserta, Norma Naim, prende la parola per spiegare le ragioni della mozione, che reca anche la firma dei consiglieri Francesco Apperti, Antonello Fabrocile, Riccardo Ventre e Stefano Mariano, presentata per chiedere la revoca del procedimento amministrativo in essere per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobico in località Ponteselice. Dopo aver tracciato la cronistoria degli eventi che hanno preceduto la discussione odierna, la consigliera Naim chiede all’amministrazione “perché, nonostante i due studi di fattibilità, l’amministrazione comunale non è riuscita ad ottenere l’ammissione a verifica di assoggettabilità a Dia da parte della Regione Caqmpania?”.

Gli studi cui si riferisce la consigliera Naim sono stati commissionati nel 2013, dalla giunta Del Gaudio e svolto dalla Seconda Università, e in seguito dalla giunta Marino con affidamento diretto alla ditta Atena srl: studio, quest’ultimo, al di sotto dei 40mila euro che non è servito per l’ammissione a verifica di assoggettabilità a Dia da parte della Regione Campania.

TUTTI GLI ARTICOLI SUL BIODIGESTORE

Anche in considerazione del fatto che l’area non è di proprietà comunale e non è distante dal centro abitato – sottolinea la consigliera speranzina – chiediamo che l’amministrazione revochi il disciplinare di gara per la realizzazione del digestore anaerobico (che scadrà il prossimo 11 aprile), anche perché l’area individuata è soggetta al parere della Soprintendenza, atteso che ricade all’interno del territorio vincolato per la presenza di beni culturali e paesaggistici. Inoltre, impianti di trattamento dei rifiuti non possono essere localizzati nelle aree Ptr che, invece, ammette solo gli impianti aerobici (e non anaerobici) dei comuni o di compostaggio di comunità. Non vi è, poi, certezza sulla mancanza di impatto odorigeno per un impianto di dette dimensioni, cioè 40mila tonnellate all’anno. Infine, la legge regionale prescrive che un impianto del genere, che si propone di smaltire rifiuti per un’area vasta, ricada nella responsabilità dell’Ato (Ambito territoriale ottimale), mentre l’amministrazione comunale non ha condiviso con i comuni limitrofi tale scelta”, conclude Norma Naim.

Questi, i motivi addotti dalla minoranza per indurre il sindaco Marino e la maggioranza a ritirare i provvedimenti amministrativi e il bando che, lo ricordiamo, pesa per oltre un milione di euro relativi alla progettazione ed ha un costo totale di oltre 26 milioni di euro.

Exit mobile version