Aversa: il Comune non si costituisce nel processo contro il proprio sindaco

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 3 minuti

Aversa (Caserta) – Non accenna a placarsi la polemica politica ad Aversa intorno alla questione della mancata costituzione di parte civile del Comune nel processo in cui è indagato per corruzione e turbativa d’asta l’attuale sindaco Enrico De Cristofaro. Ieri i quattro consiglieri di opposizione del Pd, Marco Villano, Paolo Santulli, Alfonso Golia ed Elena Caterino, hanno abbandonato l’aula consiliare dopo che la maggioranza aveva votato un’inversione dell’ordine del giorno impedendo all’Assise di pronunciarsi sulla vicenda che vede coinvolto il primo cittadino.

Dal mese di giugno, da quando cioè la giunta guidata da De Cristofaro votò una delibera che escludeva la costituzione nel processo, la vicenda non è mai stata discussa in aula, nonostante fosse stata inserita più volte all’ordine del giorno su richiesta dell’opposizione. In una circostanza sono stati i consiglieri di maggioranza ad abbandonare l’aula facendo mancare il numero legale; ieri invece i consiglieri di De Cristofaro hanno scelto di invertire l’ordine del giorno votando poi una pregiudiziale che dichiara il Consiglio incompetente a pronunciarsi sull’argomento avendolo già fatto la giunta.  “Ancora una volta – affermano i consiglieri del partito democratico – la maggioranza si sottrae al confronto anteponendo l’interesse di un singolo a quello della città. Di fronte all’ennesimo atto antidemocratico abbiamo preferito abbandonare l’aula consiliare per denunciare il grave comportamento della maggioranza che dopo le indecorose fughe continua a votare inversioni dell’ordine del giorno per impedire che la questione collegata all’inchiesta The Queen e più in generale alle costituzioni di parte civile riceva un atto di  indirizzo del Consiglio Comunale”.

“Senza confronto – aggiungono – non c’è democrazia. Questa arroganza politica purtroppo è il tratto distintivo di questa maggioranza che da inizio consiliatura si sottrae al confronto anche su temi di interesse collettivo, sui quali abbiamo messo a disposizione della città il nostro punto di vista e le nostre proposte”.

La polemica sulla mancata costituzione del Comune scoppiò a giugno dopo la decisione della giunta di non costituirsi nel processo nato dall’indagine della Dda di Napoli “The Queen”, in cui il primo cittadino è accusato di aver turbato la gara d’appalto indetta dall’Adisu (Agenzia per il diritto allo studio universitario) per la ristrutturazione della Casa dello studente di Aversa, indicando un professionista a lui legato, l’ex sindaco di Riardo Nicola D’Ovidio (arrestato e scarcerato), come membro della commissione di gara al fine di far aggiudicare i lavori – cosa effettivamente avvenuta – all’azienda dell’imprenditore Mario Martinelli, ritenuto vicino al clan dei Casalesi. Peraltro i fatti riguardano un periodo in cui de Cristofaro non era ancora sindaco (lo è divenuto nel giugno 2016) ma rivestiva la carica di Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Caserta. L’esecutivo motivò la delibera facendo riferimento alla circostanza che la Casa dello Studente sia stata concessa dal 2010 in comodato d’uso all’Adisu, e lo è tuttora, per cui il Comune non possiede l’immobile e non sarebbe dunque parte offesa, condizione preliminare per potersi costituire parte civile. Allora il Pd affisse i manifesti in città denunciando che è “la prima volta che il Comune non si costituisce parte civile in un processo”.

Peraltro il processo in cui il Comune si sarebbe dovuto costituire era quello con rito immediato a carico di due degli indagati, Guglielmo La Regina e Marco Cascella, mentre la posizione di De Cristofaro verrà definita nei prossimi mesi probabilmente in dibattimento; è evidente che una decisione favorevole della giunta di costituirsi nel primo processo, avrebbe rappresentato un precedente quasi vincolante, e l’esecutivo non avrebbe potuto rifiutare la costituzione nel successivo giudizio in cui compariva De Cristofaro.    

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it