Operata per un’appendicite in Emilia, 22enne di Casaluce muore dopo 10 giorni

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Casaluce (Ce) – “Casaluce piange un angelo. Maura Di Puoti, la nostra giovane cantante che ha fatto innamorare tutti con la sua bellissima voce. In questo momento di grande sgomento e dolore non voglio aggiungere nulla se non prendermela con un ingrato e crudele destino che si e preso una grande promessa, una ragazza con tanti sogni nel cassetto, che stava inseguendo un successo”.

Tutta la comunità del paesino dell’agro aversano è sconvolta dopo la prematura morte, a soli 22 anni, di Maura, originaria di Casaluce ma trasferitasi da pochi mesi in un paese in provincia di Modena per inseguire la carriera di cantante.

La ragazza – come riferisce il Corriere di Bologna – si era recata lo scorso 7 ottobre al Pronto Soccorso di Vignola lamentando all’appendicite, il giorno dopo viene portata all’Ospedale di Sassuolo e operata d’urgenza.

Il decorso post-operatorio è sembrato regolare, da quanto si legge in una nota diramata dall’Ausl, ma dopo poco la giovane avrebbe accusato dolori improvvisi ad una spalla, quindi non direttamente riconducibili a complicanze post-intervento. Successivamente, vengono disposti diversi approfondimenti diagnostici, effettuati nei giorni scorsi in ospedale sempre a Sassuolo. “Nonostante un quadro clinico stabile — si legge ancora nella nota dell’Azienda Sanitaria — è stata trasferita in ambulanza all’ospedale di Baggiovara per ulteriori approfondimenti”. Qui è stata eseguita un’angioTAC, poco dopo un improvviso peggioramento, la ragazza è stata trasferita in rianimazione dove è morta ieri all’alba. “Un evento, tragico, imprevedibile, che lascia sgomenti tutti i sanitari e addolora profondamente”, scrive l’ospedale emiliano che esprime vicinanza, cordoglio e totale trasparenza alla famiglia: “tutti gli accertamenti sono stati disposti ed è stata aperta un’indagine interna”. L’Azienda ha assicurato la massima collaborazione alle indagini “avendo comunque piena fiducia nell’operato dei propri professionisti, che, ad una prima analisi, risultano aver assicurato tutte le cure necessarie”

Ora toccherà agli inquirenti stabilire se la sua morte è legata ad una fatalità o a un errore medico. 

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