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Banda del buco fermata poco prima di colpo alle Poste, condannato il Maradona delle Fogne

Inquirenti e polizia scientifica effettuano i rilievi sul luogo dove furgone portavalori è stato assaltato nel centro di Pagani (Salerno), 28 novembre 2014. La rapina è stata sventata dopo un conflitto a fuoco dalle guardie giurate. ANSA/LUIGI PEPE
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Sono stati tutti condannati dal gup del tribunale di Napoli Nord Daniele Grunieri, i sei componenti della “banda del buco” arrestati nel giugno scorso a San Marcellino (Caserta) in blitz congiunto effettuato dalla Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri (Squadra Mobile e Compagnia di Caserta). Un’operazione che riuscì a sventare il colpo che i banditi – tutti del napoletano – erano in procinto di realizzare all’ufficio postale del piccolo comune; i sei furono infatti fermati la mattina del 23 giugno, nei pressi dell’ufficio postale, mentre si preparavano ad entrare in azione. La preparazione della rapina, scoprirono gli inquirenti, era stata molto meticolosa, dopo una serie di rinvii dovuti al lockdown. I malviventi, in particolare  Franco Pontone, 57 anni, definito “il Maradona delle fogne” per l’abilità nel trovare percorsi attraverso le vie sotterranee, condannato a 4 anni e otto mesi, avevano realizzato un tunnel di circa 200 metri che da un’abitazione sbucava proprio nell’Ufficio Postale. La rapina sarebbe scattata all’orario di chiusura dell’ufficio (ore 14), dopo la consegna del denaro per le pensioni di luglio da parte delle guardie giurate. Il piano prevedeva anche il sequestro dei dipendenti e l’apertura della cassaforte costringendo la direttrice a rilevare la combinazione. Le persone sequestrate dovevano essere chiuse nei bagni, attraverso minacce e violenze; era previsto l’uso di un’arma da fuoco, per neutralizzare eventuali reazioni. La banda del buco, inoltre, si era dotata di telefoni cellulari, tute e attrezzi per completare gli scavi e irrompere nelle Poste nel momento opportuno. Con Pontone, il giudice per l’udienza preliminare ha condannato alla stessa pena, al termine del rito abbreviato, anche Francesco Di Spirito e Costantino Pietroluongo, entrambi 56enni, Carmine Ruggiero, 37 anni di Giugliano, Pasquale Pietroluongo, 56 anni di Mugnano; tre anni, infine, la pena inflitta a Fabio Puca (difeso da Mario Griffo).

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