L’incontro con il vignettista satirico ‘Nat’: “Voglio conoscere Picucci”

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Benevento – Aneddoti, riflessioni semiserie sulla satira e commenti spietati sull’attualità più o meno casereccia, nel “bestiario” umano e politico presentato ieri, presso Palazzo Paolo V, da Mario Natangelo (in arte Nat). Un bel viaggio alla scoperta del linguaggio ironico e dissacrante del vignettista de “Il Fatto Quotidiano”,  promosso da Bn.Comix e dalla fumetteria Stregomics.

L’incontro è stato introdotto e moderato da Chiara Catalano con Antonio Furno e Nicola Sguera, tra i fondatori dell’associazione che unisce collezionisti, autori e appassionati sanniti del fumetto. 

L’autore, che prima di approdare al «Fatto» ha collaborato con «L’Unità», «Linus» e «Smemoranda», e ha all’attivo diverse pubblicazioni (l’ultima: Pensavo fosse amore invece era Matteo Renzi), ricevuto premi e riconoscimenti anche internazionali, ha firmato dediche presso la fumetteria Stregomics in Via Verdi (traversa di Corso Garibaldi attigua al Teatro Comunale) e poi raccontato le sue vignette e non solo.

La politica è il mio core business satirico. E la satira è il modo che ho per raccontare la mia storia privata rovinata dalla vita politica e per ciò che sta accadendo nel Paese”.

Così Nat che ha spiegato quanto sia ormai un’abitudine per lui subire insulti e invettive da chiunque non accetti la libertà di satira; dal vegano al cattolico, dal grillino al militante del PD, dalle femministe ai fascisti. “La satira non è solo umorismo ma deve parlare di temi sociali scomodi. Non posso scherzare sui cattolici, sullo stupro, sui vegani, sui grillini, sui No vax, sui morti. Allora che vignette dovrei fare? – chiede ironicamente Nat – Ho sempre tutti contro quindi credo di fare un buon lavoro”.

“Io faccio satira – insiste Natangelo – esagero e non sempre ciò che disegno è ciò che penso. Io provoco e la gente se non si incazza vuol dire che non valgo niente. La vignetta che spiega bene questo stato di cose è quella in cui mi disegno mentre metto la testa nella bocca di un Leone; mi preparo ad essere sbranato quotidianamente”.

I politici non accettano assolutamente le mie vignette e va bene. Io nel mio stile preferisco occuparmi più del messaggio che del disegno. Tra l’altro – ammette Nat – il vignettista ha sempre avuto un complesso di inferiorità nei confronti del fumettista. Tra i lavori che preferisco mi piace molto seguire determinate questioni sul posto. I reportage con foto e vignette mi hanno dato tanto, penso a quello fatto in Egitto poco dopo la morte di Giulio Regeni, la rotta balcanica a piedi con i migranti dalla Serbia fino all’Austria ma anche al più ‘leggero’ raduno a Copenaghen dei Babbo Natale di tutto il mondo. Anche in quel caso – conclude il vignettista de “Il Fatto”- mi hanno attaccato. Non riceverò regali questo Natale”.

Simpatico passaggio satirico anche su Benevento grazie all’assessore alla cultura Oberdan Picucci e ai fotomontaggi della pagina Facebook di Beneventanamanera.Voglio conoscere Picucci. Mi sembra un tipo simpatico. L’unico che reagisce male a un fotomontaggio in cui gli si faceva dire qualcosa di positivo”. Il riferimento è alla polemica nata in città dopo lo striscione contro i tifosi dell’Inter: ‘Non sarà tollerato nessun atteggiamento o abbigliamento che non rappresenti Benevento’: in cui Picucci, fervente tifoso della Strega, venne ritratto con una sciarpa dell’Inter. Il fotomontaggio scatenò la rabbia dell’assessore anche se il finto messaggio veicolato era positivo e cioè non creare astio tra i tifosi. “Questa cosa fa davvero troppo ridere”, ha ammesso Nat.

Ultima perla umoristica beneventana questa mattina quando, lungo Corso Garibaldi, l’irriverente vignettista napoletano, trapiantato a Roma, si è scattato un selfie con il Sindaco Clemente Mastella ispirandosi alle varie foto fatte circolare sui social dal primo cittadino sannita, come quelle con Lenny Kravitz e Francesco Totti.

“Più tardi posterò qualche foto del bell’evento di ieri sera qui a Benevento. Ma ora ci tengo a condividere l’incontro con un vecchio amico che non vedevo da molto tempo per bere insieme, come ai tempi dell’università, l’immancabile Strega”

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