Benevento – Processione con incidente tecnico-diplomatico per il Venerdì Santo a Benevento. La voce registrata dello speaker che legge la frase scolpita sull’obelisco egizio del Tempio di Iside, collocato proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Anna, dove tradizione vuole che l’arcivescovo si rivolga ai fedeli al termine della processione del Cristo morto, è partita d’improvviso ed in maniera incontrollata impedendo a Mons. Accrocca di concludere la sua Orazione.
A parte questo inconveniente, la processione di Gesù Morto, come appunto è conosciuta la Via Crucis del Venerdì Santo, è stata sentita e appassionata ma, in termini di partecipazione dei cittadini quantitativamente minore rispetto allo scorso anno.
Poco più di un migliaio che hanno seguito l’iconica raffigurazione del corpo morto di Gesù e di sua Madre, la Madonna Addolorata, che si sono incontrati dinanzi la chiesa di Santa Sofia. Dopo il giro per alcune strade cittadine, sorvegliate da Polizia, Carabinieri, dal Comandante dei Vigili Urbani e dai volontari della Protezione Civile, secondo la tradizione il percorso si è concluso dinanzi al sagrato della chiesa di Sant’Anna. Qui monsignor Felice Accrocca ha dovuto infine arrendersi alla voce fuori campo. È la prima volta che accade una cosa del genere anche perché solo nella scorsa estate era stata inaugurato l’impianto audio-luci per valorizzare il repertorio importantissimo di epoca imperiale romana. L’installazione finanziato da Della Valle proietta suggestive immagini sul vicino Palazzo Paolo V, mentre in loop la voce spiega il significato e la storia del l’obelisco egizio. Il problema è che nessuno ha pensato a fermare per qualche minuto l’installazione. E così mons. Accrocca ha alzato, verso la fine del suo intervento, bandiera bianca, dicendo: “tanto quello che dovevo dire, l’ho detto.” L’arcivescovo ha rimarcato l’attenzione sui giovani e sulla mancanza di lavoro, senza dimenticare la famiglia.
Sui giovani ha esortato a non mollare: “Gesù continua ad essere inchiodato ancora oggi. Quando le persone sono costrette a lavorare anche sotto un sole cocente e ad avere un paga misera, è Gesù che soffre”.
Alle persone presenti sul sagrato di Sant’Anna ha detto: “Occorre trovare il coraggio di riallacciare i rapporti soprattutto in questi giorni di festa. Questo giorno di Pasqua dia la possibilità di risorgere”.
Infine ha aggiunto: ‘Non volgiamo le spalle a chi è in difficoltà, a chi ha peccato, a chi ci ha tradito. Perchè tradiremmo Gesù”.
La lunga serata si è quindi conclusa con il bacio di Gesù Morto sistemato nel frattempo all’interno della chiesa di Sant’Anna da dove la processione era partita e dove si è chiusa.