Home Benevento Unisannio, Ligo osserva le onde gravitazionali per la terza volta

Unisannio, Ligo osserva le onde gravitazionali per la terza volta

This artist’s impression shows the exotic double object that consists of a tiny, but very heavy neutron star that spins 25 times each second, orbited every two and a half hours by a white dwarf star. The neutron star is a pulsar named PSR J0348+0432 that is giving off radio waves that can be picked up on Earth by radio telescopes. Although this unusual pair is very interesting in its own right, it is also a unique laboratory for testing the limits of physical theories. This system is radiating gravitational radiation, ripples in spacetime. Although these waves (shown as the grid in this picture) cannot be yet detected directly by astronomers on Earth they can be sensed indirectly by measuring the change in the orbit of the system as it loses energy. As the pulsar is so small the relative sizes of the two objects are not drawn to scale.
Tempo di lettura: 2 minuti

L’antenna Ligo (Laser Interferometer Gravitational-wave Observatory) ha osservato per la terza volta onde gravitazionali di origine cosmica. Un risultato ottenuto anche grazie alla componente dell’Università del Sannio e al team di ricerca Campi Elettromagnetici guidato dal prof. Innocenzo M. Pinto. La squadra dell’ateneo sannita, infatti, ha progettato gli specchi a bassissimo rumore e altissima riflettività che determinano la sensibilità dello strumento nella banda in cui ricadono i segnali osservati in collaborazione con il Laboratoire Materiaux Avances di Lione che li ha realizzati, e il California Insitute of Technology (Caltech) di Pasadena che li ha testati.

La nuova osservazione, identificata come GW170104 è stata descritta in un lavoro pubblicato oggi su Physical Review Letters, ed e’ avvenuta il 4 gennaio 2017. Le due precedenti erano state registrate il 14 settembre 2015 e il 26 dicembre 2015.

“Possiamo dire che stiamo muovendo i primi passi verso la gravito astronomia – ha commentato Pinto – e già da ora i dati raccolti forniscono informazioni interessanti per l’Astrofisica, ad esempio sul possibile disallineamento degli assi di rotazione dei buchi neri in un sistema binario, che permettono di capire qualcosa di più sui da cui tali sistemi hanno origine. E’ motivo di orgoglio per il nostro gruppo e la nostra Università l’aver dato un contributo importante allo sviluppo di un componente fondamentale dell’antenna”.

Exit mobile version