Il tribunale di Benevento, con ordinanza di oggi 4 luglio, ha rigettato la domanda presentata da Spartico Capocefalo tesa ad ottenere la decadenza di Claudio Ricci dalla carica di Presidente della Provincia. Ricci dunque è legittimamente il presidente della Provincia in carica. Il Tribunale (presidente Rocco Abbondandolo, giudice relatore Quirino Caturano, Vincenzina Andriccciola giudice) ha riconosciuto il diritto di Ricci a ricoprire la carica di presidente della Provincia pur non essendo più da circa un anno sindaco di San Giorgio del Sannio.
La questione sollevata da Capocefalo, in passato consigliere provinciale, ma che ricorreva nella causa quale cittadino di Pesco Sannita (BN), deve essere inquadrata nelle norme della legge n. 56 del 2014 che ha introdotto nell’ordinamento la elezione di 2° livello, e non più a suffragio universale diretto, per il presidente della provincia, che dura in carica 4 anni. Possono votare, secondo la legge 56/2014, per il presidente della Provincia solo gli amministratori in carica dei comuni che fanno parte della provincia stessa.
Alle elezioni del 2014 (le prime con tale sistema elettorale) risultò eletto appunto Ricci, che all’epoca era sindaco di San Giorgio del Sannio ed era stato egli stesso consigliere provinciale nell’ultima consiliatura eletta secondo il precedente ordinamento. Tuttavia lo scorso anno lo stesso Ricci non fu rieletto primo cittadino alle elezioni amministrative del proprio comune: da qui la richiesta di Capocefalo per chiedere la decadenza dalla carica di presidente della Provincia.
Il tribunale di Benevento non ha però accolto il ricorso di Capocefalo perché ha riconosciuto che, secondo la facoltà riconosciuta dalla stessa legge 56/2014, i consiglieri provinciali uscenti nel 2014 potevano presentare la propria candidatura a presidente della Provincia: e, per l’appunto, questo Ricci aveva fatto nel presentare la propria candidatura, chiedendo inoltre di candidarsi anche nella veste allora ricoperta di sindaco di San Giorgio del Sannio.
La Provincia di Benevento nella causa era rappresentata dall’avvocato dell’ente Giuseppe Marsicano e dall’avvocato Luigi Diego Perifano, mentre Ricci, quale privato cittadino, era rappresentato in giudizio dall’avvocato Alfredo Antonio Grasso.