Sembra la trama di un thriller. La campagna elettorale a Telese Terme continua a ruotare intorno al ‘caso documento’. La storia è ormai nota: alcuni giorni fa Gianluca Aceto, candidato consigliere per “Tutti Telese”, annunciava di essere venuto in possesso di un documento in cui la lista avversaria prometteva ad Angela Abbamondi, leader di “Telese Riparte” (movimento che ha deciso di non prendere parte a queste amministrative), un posto da assessore esterno nella eventuale prossima giunta in cambio di una pubblica dichiarazione di sostegno.
A sottoscrivere il documento, spiegava Aceto, oltre alla Abbamondi erano il candidato sindaco di “Telese Città” Nicola Di Santo, l’ex primo cittadino Pasquale Carofano e ancora Gianluca Serafini, altro candidato al Consiglio.
I diretti interessati, da parte loro, smentivano tutto parlando di documento falso e annunciando azioni legali.
Ieri sera l’ultimo colpo di scena. A prendere la parola, Angela Abbamondi. Che accusa: “Qualcuno è entrato nella mia corrispondenza privata ed ha acquisito fraudolentemente documenti ed atti dal contenuto politico strettamente riservato”.
“E’ un fatto gravissimo – prosegue la nota – per il quale provvederò a sporgere querela contro ignoti alla polizia postale, usando l’indirizzo anche per motivi professionali. Dal punto di vista umano sento di aver subito una violenza inaudita. Non auguro a nessuno di subire intrusioni nella propria sfera privata”.
Quanto al “patto”, per la Abbamondi non è un mistero: “Con convinzione il gruppo politico di Telese Riparte ha aderito al progetto di Telese Città guidato dall’Avv. Nicola di Santo riconoscendo in quella parte un modo di fare politica più affine ai propri valori”.
Nessun accordo, però, nessun do ut des: “Le trattative intercorse si sono concluse con una stretta di mano tra gentiluomini senza alcun accordo sottoscritto e solo in previsione di una agibilità politica su una prospettiva condivisa”.
Di seguito, la nota integrale affidata dalla Abbamondi alla pagina facebook di Telese Riparte:
“Sono sconvolta e provata per quanto mi è successo. Qualcuno è entrato nella mia corrispondenza privata ed ha acquisito fraudolentemente documenti ed atti dal contenuto politico strettamente riservato. E’ un fatto gravissimo per il quale provvederò a sporgere querela contro ignoti alla polizia postale, usando l’indirizzo anche per motivi professionali. Dal punto di vista umano sento di aver subito una violenza inaudita. Non auguro a nessuno di subire intrusioni nella propria sfera privata.
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it