Benevento – Un inedito tutto da godere. Parma e Benevento si troveranno di fronte per la prima volta al Tardini come due sconosciuti. Nessun precedente in A, nessun prequel anche in B o coppa Italia. Di match ufficiali nemmeno l’ombra, quindi varrà la pena sedersi e aspettare che accada qualcosa.
Così come le loro squadre, anche il capitolo che riguarda Liverani e Inzaghi è al momento tutto da scrivere. Dopo i tanti confronti da calciatori, i due stanno per aggiungere il ‘primo atto’ al libro della loro rivalità nelle vesti di allenatori. Adottano un modulo simile ma chiedono sostanzialmente qualcosa di diverso alle loro squadre. Curioso che le strade dei due non si siano mai incrociate, alternandosi nei tre livelli del calcio professionistico italiano di anno in anno.
Fare gol per primo, stando alle statistiche, aiuterebbe non poco il Benevento. Le prime giornate hanno dato l’idea di un Parma in affanno quando è stato chiamato a recuperare, al punto che nessuno ha tirato meno in porta rispetto ai ducali con gli avversari avanti nel punteggio. Il Benevento, al contrario, ha effettuato il 61% dei tiri in porta in situazione di svantaggio, più di chiunque altro in questa serie A. Un dato all’apparenza banale ma che dice tanto sullo spirito opposto che anima le due formazioni.
Inzaghi per consentire ai suoi di farlo emergere dovrà inventarsi qualcosa. Il recupero di Dabo – guarito dal Covid – lo agevola non poco, ma il vuoto da colmare è rappresentato soprattutto dall’assenza per squalifica di Schiattarella, elemento imprescindibile finora nel centrocampo sannita. Nessuno in rosa sa dettare i tempi come il partenopeo, fatta eccezione per Viola, da giudicare tuttavia ‘fuori concorso’ per il match del Tardini.
Vietare le ripartenze fulminee di Gervinho e Karamoh, intasare gli spazi e costringere il Parma all’azione manovrata potrebbe essere la chiave per arrivare a un risultato di prestigio. Il resto non va lasciato al caso, ma sul piano tattico gli emiliani non hanno particolarmente brillato in questo avvio nell’atto di sfidare squadre organizzate, mentre hanno saputo far male a chi ha prestato loro il fianco. In estrema sintesi: servirà una Strega “formato Juventus”.
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