Home Benevento Tangenziale ovest sempre più pericolosa: niente scuse, urge una soluzione

Tangenziale ovest sempre più pericolosa: niente scuse, urge una soluzione

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Benevento – Un tratto di strada da incubo non nuovo a episodi di cronaca dai risvolti drammatici. Parliamo della Tangenziale Ovest di Benevento che nella giornata di ieri ha causato la morte di Alessandra Feleppa, 37 anni residente a Tufara Valle, e del bambino che portava in grembo. Il manto stradale scivoloso, un sorpasso azzardato, una distrazione; ipotesi differenti sulla dinamica di un incidente che oltre a portarsi via una giovane donna, ha causato ben 5 feriti. Uno di questi è il padre di Alessandra, operato alla milza la scorsa notte e ancora sotto osservazione, così come il conducente della Lancia Y, un 22enne beneventano che ha riportato diverse fratture alle vertebre. Oggi in tanti invocano il posizionamento di uno spartitraffico sull’arteria che circonda il capoluogo sannita in un punto, nei pressi dell’uscita per Santa Clementina, già salito agli onori delle cronache giusto un anno fa.

Era il 7 novembre del 2017 quando alle ore 19 una Fiat Punto e una Lancia Lybra si scontrarano sull’identico tratto di strada. Quel giorno, fortunamente, non ci furono vittime ma “solo” 7 feriti. Due mesi prima, il 5 settembre, tra gli svincoli di Benevento Ferrovia e Santa Clementina si erano scontrate in un violento impatto tre auto: una Dr5, una Fiat Panda e una Skoda Octavia station wagon. Sei persone rimasero ferite. Tra queste una 69enne di Pago Veiano che viaggiava a bordo della Fiat Panda; la donna dopo 5 mesi di operazioni per problemi agli arti e agli organi interni, morì nella struttura riabilitiva Villa Margherita.

L’aumento del numero di sinistri e la crescente preoccupazione degli automobilisti, che quotidianamente percorrono la Tangenziale, obbligano le autorità competenti a una riflessione su come porre rimedio all’attuale situazione. Alcuni mesi fa si parlò della possibile installazione di un’autovelox o dissausori di velocità ma indipendentemente dalla soluzione da adottare, occorre trovarne e metterne in pratica una in fretta.  A chiederlo è un’intera comunità, stanca di piangere vittime su quella lingua d’asfalto.

 

 

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