Benevento – E’ stato presentato questa sera, nella cornice di Palazzo Paolo V, il primo volume della collana firmata da ABE “Streghe, Dragoni e Santi. Crimini e Miti beneventani del ‘500” a cura del Professore Virgilio Iandiorio, preside emerito nonché scrittore e giornalista. Il libro, dal titolo “Il dragone di Eliseo Danza ed altre storie”, è stato illustrato alla folta platea accorsa per saperne qualcosa in più sui fatti inediti portati alla luce da una ricerca accurata e da innumerevoli traduzioni efficaci. L’autore si è intrattenuto a parlare del procedimento che lo ha condotto alla scoperta degli aneddoti che contraddistinguono la prima parte della collana, non nascondendo l’emozione provata nello studio degli antichi documenti. “E’ una ricerca che viene da lontano, sono interessi che si protraggono nel tempo – ha dichiarato Iandiorio -. La prima cosa è l’entusiasmo, unito all’interesse. Il tempo degli studi, quando si ha entusiasmo, diventa un concetto meramente relativo”.
Nel corso dell’incontro moderato dalla giornalista Maria Ricca è intervenuto l’editore Arturo Bascetta, che ha ricordato come l’attività ormai trentennale della casa editrice di cui è a capo insista soprattutto sul revisionismo storico e sui fatti e spaccati di vita riguardanti soprattutto la storia dei piccoli centri urbani. Nel prossimo dei quattro appuntamenti domenicali inseriti nella rassegna StregArti, si parlerà del terremoto che colpì Benevento nel 1348 con la presentazione di un altro volume. Nei restanti due eventi, invece, si proseguirà con l’illustrazione degli altri due volumi della collana a cura di Iandiorio.
“Abbiamo sposato con molto piacere la causa di StregArti – ha dichiarato l’editore Arturo Bascetta – in quanto riteniamo ci possa essere un nesso molto importante tra la nostra opera e l’oggetto della manifestazione. L’obiettivo di ABE, che da trent’anni a questa parte è cresciuta molto aumentando il suo raggio d’azione, è affidarsi a documenti reali, tradotti dai grandi esperti e riconsegnati alla cittadinanza. Capita, spesso e volentieri, di svelare storie dall’alto contenuto emotivo o fatti che rendono davvero l’idea della percezione che si aveva tempo fa della vita e di ciò che accadeva nel mondo”.