E’ l’ultimo esordio, quello che certifica una escalation senza precedenti. Un anno fa quello in cadetteria dopo più di 80 anni di onorevole ma travagliata storia, la settimana scorsa la “prima” in massima seria. Oggi, l’esordio a casa propria. Davanti al pubblico amico, agli occhi della propria gente in una location che si è messa il miglior vestito che aveva per fare bella figura, perchè all’ora dell’aperitivo arriva il primo ospite di un certo spessore, una compagine da sette scudetti e dal pedigree di quelli che si fanno notare. Giorno 26, mese agosto, anno 2017, c’è un’altra data storica da tatuare sulla pelle dei sanniti. La serie A fa tappa a Benevento, dove mai avremmo pensato che sarebbe casualmente passata nemmeno la serie B. Questione di stregonerie, di destino, di ruota che gira o di vento che cambia.
Parcheggio, evanescenza dal mercato in entrata, coda biglietti, accrediti fantasma, piano traffico, navette o esosi parcheggi. Tutto legittimo, tutte problematiche da affrontare a viso aperte, come Lucioni e soci devono fare con la massima serie. Ma oggi le polemiche non fanno breccia nel cuore dei beneventani, per loro oggi è tempo di scendere in campo e far capire al Bologna e, indirettamente, a tutta la serie A che quel “Vigorito” è posto scomodo per corsari e conquistatori.
Avanti strega, all’ora dell’aperitivo, regalati il primo brindisi della stagione.
Benevento, il giorno dei giorni: la prima volta non si scorda mai
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