Benevento – Ripercorrere la storia del Teatro Comunale Vittorio Emmanuele II attraverso una analisi del tessuto cittadino, sociale e governativo della Benevento ottocentesca. Era questo l’obiettivo di Antonio D’Argenio, autore del libro dal titolo “Il Teatro Comunale Vittorio Emmanuele II” edito da Edizioni Realtà Sannita e presentato ieri pomeriggio nello scenario della sala consiliare della Rocca dei Rettori, per l’occasione gremita di appassionati e studenti del Liceo.
All’evento hanno preso parte lo scrittore e giornalista Mario Pedicini e il direttore della sede di Benevento dell’Istituto Storico del Risorgimento, Luigi Razzano, che hanno contribuito a delineare il contesto del dibattito attraverso cenni e testimonianze storiche sulla Benevento che fu. A fare gli onori di casa il vice-presidente della Provincia, Nino Lombardi, mentre Le vesti di moderatrice sono state indossate dall’editrice Maria Gabriella Fuccio, che ha espresso la sua soddisfazione nel veder inserito un nuovo prezioso tassello nel mosaico di Edizioni Realtà Sannita: “Sono felice perché mio padre fu entusiasta di questa idea, è un libro a tratti intrigante che svela inedite vicende su questo edificio a noi molto caro. La nostra attività ha molto a cuore la storia del territorio, della città e del Sannio. Da anni ci muoviamo in questa direzione e continueremo a farlo”, ha dichiarato con un filo di emozione.
“Il libro vuole essere una ricostruzione delle vicissitudini che hanno portato alla nascita del teatro comunale come opera pubblica – ha proseguito il professore D’Argenio – una vicenda che attraversa tutto l’Ottocento con sullo sfondo vicende storiche e un’analisi del quadro socio economico e di una classe politica molto rigida come quella dell’epoca”.
L’appuntamento si è concluso con l’auspicio di veder finalmente riaperto il teatro Comunale, interessato da ormai svariati anni da una serie di interminabili lavori. “Chissà che la presentazione di una versione aggiornata del libro non possa tenersi proprio lì, un giorno magari non troppo lontano”, ha chiosato uno speranzoso Razzano. Un miraggio? Attendiamo.