Benevento – Tutto sommato è andata bene e non era scontato accadesse, viste le premesse. Tra assenze e “castighi“, alla vigilia in pochi avrebbero dato credito al Benevento in partenza per La Spezia. Era francamente difficile (questa volta) chiedere di più a una squadra travolta dalle inquietudini e a digiuno di successi da due mesi. Trovati i tre punti nella calza della Befana, espugnando il campo del Cagliari, quello della formazione di Inzaghi è stato un andamento lento. Il margine dalla zona salvezza si è assottigliato, si è iniziato a dare più di uno sguardo carico di preoccupazione alle altre ma Viola e compagni sono ancora oggi padroni del loro destino. Si giocheranno la salvezza nelle prossime dodici giornate a patto che, nel chiuso dello spogliatoio (per dirla in termini musicali nella settimana post Sanremo), risuonino le note di “Si può dare di più“.
Ieri, ad un certo punto, il pareggio con lo Spezia stava addirittura assumendo un’importanza maggiore. Il destro dalla distanza di Nainggolan al 96′ ha invece permesso al Cagliari di pareggiare in casa della Sampdoria e alla Strega non è rimasto che “consolarsi” con il ko del Torino a Crotone. I granata, a cui va dato atto delle assenze dovute al covid, sono scivolati a meno sei dai giallorossi, avendo però due gare in meno all’appello.
Battere la formazione di Italiano avrebbe senza dubbio avuto un peso specifico notevole, ma l’aver limitato i danni potrebbe alla lunga rivelarsi determinante. Principalmente il Benevento è riuscito a tenere agganciato al treno salvezza lo Spezia. I liguri, vincendo, non sarebbero di certo stati tranquilli ma avrebbero allungato il passo, forti anche degli scontri diretti favorevoli che obbligano la Strega a dover operare il sorpasso in caso di necessità.
Ai punti, probabilmente, le aquile avrebbero meritato qualcosina in più, nonostante l’ottimismo finale di Inzaghi, il quale pregustava addirittura il colpaccio. Per realizzarlo sarebbe tuttavia servito ben altro in termini di resa offensiva. Meglio, allora, prendere per buone l’abnegazione e la compattezza di un gruppo che non si è lasciato turbare dalla brutta e ormai nota vicenda Schiattarella–Insigne. Questione che andrà chiarita in fretta perché il campionato non aspetterà sempre il Benevento. C’è bisogno di battere un colpo per rialzare definitivamente la testa. Proprio come successo un girone fa, proprio nella settimana che porterà al match con la Fiorentina.
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