Home Benevento Spalletti fa il punto sull’Inter: “Non conta il nome dell’avversario”

Spalletti fa il punto sull’Inter: “Non conta il nome dell’avversario”

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Milano – Ieri è stato il turno di Roberto De Zerbi, oggi invece a parlare in conferenza stampa è toccato a Luciano Spalletti. L’allenatore dell’Inter, in vista dell’impegno casalingo di domani sera con il Benevento, ha affrontato svariati temi nel faccia a faccia con gli organi di informazione. Ecco gli argomenti trattati in conferenza dal tecnico nerazzurro.

IcardiIl clima non conta molto, è il suo di clima a diventare fondamentale. Ci sono delle ore a disposizione, caricarlo di novanta minuti o di una partenza dall’inizio è un rischio che forse è meglio non correre. Domani faremo le analisi con i medici e valuteremo.

FiduciaFanno piacere le dichiarazioni, non tanto per i giudizi nei miei confronti ma per il modo di affrontare il discorso su una base di stabilità, una conoscenza approfondita e una volontà di creare un percorso insieme. Bisogna prendere una strada e intraprenderla in maniera corretta, senza lasciarsi influenzare da un risultato. 

RafinhaAbbiamo dovuto alternare il suo impiego inallenamento, ha avuto anche un affaticamento muscolare e andrà valutato. Oggi si è allenato, lo ha sviluppato tutto anche se è stata una seduta ridotta visto che siamo alla vigilia della partita. Non fornisce una risposta totale del tragitto fatto durante l’intera settimana. C’è e per quella che sarà la possibilità lo vogliamo usare perché è un calciatore importante che può darci una mano.

CondizioneChi ha le partite di coppe spesso cambia. Il numero di partite giocate non varia, alla fine è quasi lo stesso per tutti. Le nostre difficoltà non portano il nome di un singolo componente della squadra, probabilmente siamo calati nel pensiero di essere una squadra forte, di avere dei calciatori forti che possono vincere le partite contro chiunque giocando alla pari. Abbiamo passato un ottimo periodo e un brutto periodo ed entrambi li abbiamo determinati noi. Le soluzioni sono dentro noi stessi: individualmente diventa grossa da affrontare come situazione, va messa di fronte alla squadra perché è più piccola di quanto sembri. Bisogna credere nella nostra forza. Quello che ci disturba è la rinuncia a lottare fino in fondo in certe situazione. Contano la professionalità, le idee, il modo corretto di comportarsi e anche questa settimana ho visto metterci qualcosa in più: provare soluzioni nuove e prendersi responsabilità. Fino ad ora avevamo il vento alle spalle a spingerci, adesso lo abbiamo di faccia e ci rallenta. Questo è il gruppo che ho scelto e sono convinto che renderà dura la vita a tutti.

AspettativeI giocatori faranno vedere di avere le qualità per essere chiamati leader e queste loro qualità ci daranno dei risultati. Dipenderà anche da quello che faranno gli altri, i nostri avversari hanno valori assoluti da riconoscere. Quello che non va bene è il lungo periodo di mancati risultati, non deve continuare a essere così. Sono convinto che ce la faremo perché li ho visti lavorare in maniera corretta, si scava sempre più in profondità per avere la giusta reazione e per mettere in mostra l’orgoglio, facendo ricredere chi non la crede così.

ProblemiBisogna vedere come si corre, non il volume complessivo. Contano le vampate, le corse feroci, quelle sopra una certa soglia di velocità. Se arrivi sempre in ritardo non trovi nulla, bisogna arrivare in tempo. Il volume è importante ma sotto l’aspetto della brillantezza e della puntualità non siamo sempre stati efficaci. Abbiamo addosso quel “tanto qui è così”, l’accettazione di una condizione e invece non è assolutamente vero. E’ un altro il sistema, è un’altra l’aria che respiriamo giornalmente.

TifosiPer quelli che sono stati i risultati è normale che i tifosi vogliano capire come sei fatto veramente, siamo noi che dobbiamo reagire e far cambiare idea. Ci vuole più orgoglio, direzioniamo questi pensieri nella voglia di rivalsa. Dobbiamo assolutamente cambiare il giudizio e le idee nei nostri confronti. 

SabatiniSi sono spese tante parole, serve qualcosa di pratico, di visibile di toccabile. Le favole vanno bene fino a un certo punto, bisogna arrivare alle soluzioni, bisogna fare punti. Gli avversari possono avere qualsiasi nome, ma in ogni gara tutti noi abbiamo lo stesso traguardo che si chiama vittoria. 

MirandaDifficile che possa giocare novanta minuti. Sta molto bene, lo valuterò meglio domani. Diventa fondamentale che oggi Icardi, Miranda, Borja, Rafinha vogliano stare con la squadra, è stata la giocata più importante. Hanno voglia di stare con il gruppo, di fare tutto, è un messaggio importante.

SegnaliDomani ci siamo tutti, un segnale bello e forte. La volontà di tutti di prendersi una parte di difficoltà per trovare una soluzione. Questi sono i messaggi più importanti, nessuno si è tirato fuori.

CertezzeSiamo estremamente convinti di voler prendere le qualità migliori dei nostri calciatori, parlo come atteggiamento tattico. Poi è normale che bisogna avere l’alternativa nel corso della partita, togliendo qualche complicazione tattica alla squadra. Il Benevento sa far girare palla a quattro o costruire a tre alzando un terzino, dobbiamo essere pronti a fare qualcosa di differente. La base resta la stessa: 4-2-3-1 o 4-3-3, in base alle qualità di chi gioca dietro alla punta. 

BrozovicNelle ultime due settimane ha fatto le cose con la “coda più bassa” perché gli dispiaceva quello che aveva fatto. E’ giusto essere autocritici ma poi si è allenato forte. Era già tutto chiuso.

ZhangHa le qualità del presidente perfetto. Ti fa sentire enorme fiducia, è una persona corretta, gentile, che da a tutti la possibilità di esprimersi in base alle proprie qualità. Mi sento a mio agio in questo ruolo. In società abbiamo ruoli e persone che la coprono totalmente con competenza. Si confronta con un mercato mondiale, ha competenza nonostante la giovane età e si fida di noi. Dobbiamo noi esibire la qualità che lui ci ha assegnato, facendola rispettare in ruoli e posizioni. Qui è tutto coperto nella maniera corretta e regolare per poter fare un buon campionato. Stiamo attraversando un periodo bruttissimo ma non abbiamo addosso la depressione che ti uccide e non ti fa reagire. L’obiettivo che dobbiamo e vogliamo raggiungere è sempre alla portata, è molto vicino e ce lo abbiamo in mano, dipende solo da noi non dal presidente.

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