Benevento – Un’azione di contrasto alla Sla, la severa patologia invalidante neurodegenerativa, è in atto in tutto il Paese e ha coinvolto anche il capoluogo sannita. In piazza Federico Torre, in prossimità del sagrato della Chiesa del Santo Patrono di Benevento, i volontari dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) hanno installato un gazebo in occasione della Giornata nazionale sulla Sla. L’obiettivo della manifestazione è quello di giungere alla istituzione di un registro dei malati di Sla.
Aisla sta anche raccogliendo fondi nelle principali piazze italiane a sostegno dell’«Operazione Sollievo», che, appunto, si propone di migliorare la qualità di vita dei malati di Sla attraverso un aiuto concreto, un supporto alle famiglie. Sono proprie le persone che vivono attorno al proprio caro colpito da questa terribile patologia, nota anche come malattia di Lou Gehrig, a dover sopportare un peso enorme di responsabilità, di impegno psico-fisico, di natura finanziaria per aiutare e accudire il congiunto che progressivamente perde la facoltà di muoversi e di parlare, lucido nella mente ma prigioniero del proprio corpo inerte.
Una malattia tanto atroce nei suoi effetti non ha, allo stato della conoscenza scientifica, alcuna cura efficace, ma naturalmente questo non vuole dire che non si possa fare assolutamente nulla. Aisla si propone di diffondere una cultura maggiore sulla malattia neurodegenerativa. Per esempio una tempestiva diagnosi può consentire all’Aisla di attivarsi a favore del malato mettendo a disposizione un comunicatore. Anche a Benevento i due referenti sanniti, Donato Biele e Apollonia Botticella, sono scesi in campo per aiutare e supportare le famiglie e sopratutto i malati.
E’ stata promossa una raccolta di fondi sul modello degli interventi già collaudati da altre Associazioni per diverse patologie: Aisla per un contributo di 10 euro offre una bottiglia di Barbera, l’ottimo vino prodotto anche nel Sannio. Si tratta di un atto di solidarietà verso i malati. Nel Sannio la stima delle persone colpite da Sla fortunatamente non è elevata: sono 35, ma la malattia non tende ad arrestarsi. “Puntiamo a questi registri per tenere sotto controllo la malattia. I malati per chiedere un comunicatore dovevano fronteggiare il problema della burocrazia”, ha dichiarato la referente Botticella, la quale ha anche voluto sottolineare, “qui nel Sannio le istituzioni sanitarie hanno capito che non possono aspettare la burocrazia”.