Prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione.
Se è possibile riassumere con uno slogan il lavoro scientifico predisposto dal Dipartimento di scienze della terra dell’Università degli Studi del Sannio – “Il contributo della geologia stratigrafica nella definizione degli effetti sismici locali” – ebbene potremmo utilizzare quell’esortazione, quell’invito o forse semplicemente quella indicazione ad utilizzare il buon senso e l’intelligenza.
Molte catastrofi naturali sono certamente devastanti e portatrice di effetti nefasti per l’uomo, a causa della cieca violenza della natura, ma è proprio l’uomo che spesso aiuta la natura in quest’opera di distruzione a causa di comportamenti scriteriati. L’Università del Sannio ha lavorato anche su questo fronte nel suo Rapporto che è stato presentato stamani presso la sede di Port’Arsa.
Il Sannio, si sa, è terra ad alto rischio sismico e occorre lavorare per ridurre i possibili rischi. La stessa Città di Benevento è su un’area sismogenetica e la docente dell’Ateneo sannita Maria Rosaria Senatore non si perde in troppe chiacchiere: “Occorre evitare di costruire nel Rione Libertà e a Triggio. Ovvero se proprio si deve costruire, è necessario adottare tutte le precauzioni che la scienza oggi mette a disposizione per le costruzioni sicure”.
Il lavoro degli scienziati e docenti dell’Università del Sannio ha consentito di avere a disposizione una carta in scala 1:4.000 per la definizione del modello geologico di riferimento. Attraverso un complesso sistema di calcolo, che prevede molteplici varianti, è stato così possibile individuare le aree della città che in caso di attività sismica risultano particolarmente vulnerabili o sensibili.
Uno studio iniziato dalla docente Senatore nel 2002 nell’ambito del progetto ‘Traiano’, mirato per l’appunto alla stima della vulnerabilità della città di Benevento.