Carcere di Benevento. Detenuti beccati a farsi “selfie”

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Benevento – “Due cellulari, uno nelle mani di un detenuto intento a farsi un selfie, l’altro un micro telefono non più grande di un accendino,  era nascosto da un altro”.

A darne notizia è Emilio Fattorello, Segretario Nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

I fatti sono avvenuti all’interno del reparto di massima sicurezza del carcere di Capodimonte a Benevento: “Parliamo- ha aggiunto Fattorello – di  detenuti appartenenti alla criminalità organizzata. 

Non è un caso isolato ha raccontato : “Ne avevamo scoperti in precedenza altri tre sempre a Benevento.  Questo accade anche perchè il  personale di controllo diminuisci sempre di più e molte volte i familiari a colloqui riescono a far introdurre gli apparecchi telefonici”.

I telefonini sono stati rinvenuti anche grazie all’attività investigativa svolta all’interno degli istituti dalle stesse guardie penitenziarie.  “Da tempo –  ha spiegato il rappresentante del sindacato  – a Benevento  sollecitiamo una verifica dell’organizzazione interna al fine di potenziare la sicurezza,  abbiamo segnali che il rispetto delle regole  non funzioni come prima all’interno degli istituti, soprattutto in termini  di organizzazione del lavoro. Le carceri in Campania vivono un momento storico di criticità ed emergenza come non mai.  Anche nel carcere di Poggioreale  è stato ritrovato un apparecchio telefonico rinvenuto addosso ad un detenuto che va ad aggiungersi ai tanti altri cellulari scoperti.

Ormai il fenomeno della detenzione dei cellulari è divenuto un fenomeno allarmante.  “Nella casa Circondariale di Avellino riceviamo notizia di una aggressione ad un assistente capo che è stato colpito con un violento calcio all’inguine da parte di un detenuto napoletano definitivo con fine pena 2022 per rapina ed altro di 28 anni. Il collega ha dovuto far ricorso ai sanitari per le lesioni riportate.

I poliziotti penitenziari rischiano la propria incolumità fisica e psichica ogni giorno. Ci chiediamo e chiediamo se può ritenersi “routine’ per i colleghi di Poggioreale, dopo il turno di servizio passare prima per il Cotugno per la profilassi contro i contagi di malattie infettive (HIV, epatiti TBC ecc.) e poi rientrare in famiglia dai propri cari con mille dubbi”.

“Ogni giorno succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”, ha aggiunto Donato Capece, segretario generale del SAPPE. Invito il Ministro della Giustizia Bonafede a mandare subito gli ispettori ministeriali in Regione”.

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