Telese Terme (Bn) – Nel primo semestre del 2018 nel Sannio circa 150 milioni di euro sono stati “bruciati” nel settore delle scommesse e del gioco d’azzardo. Sono numeri allarmanti, di cui si è discusso questa mattina presso l’azienda Liverini di Telese Terme davanti a una folta platea di giovani. Il convegno, dal titolo “Economiascuola – Fate il nostro gioco”, ha coinvolto gli studenti di varie scuole della provincia sannita – Benevento, Morcone, Cerreto, Telese, Airola, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Faicchio e Castelvenere – con l’aggiunta di una delegazione proveniente da Marigliano.
Dopo i saluti iniziali di Filippo Liverini, presidente di Confindustria Benevento – che ha anche posto l’accento sui dati che riguardano il territorio – a prendere la parola sono stati il sindaco di Telese Terme, Pasquale Carofano, il Prefetto di Benevento, Francesco Antonio Cappetta, il Questore Giuseppe Bellassai, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Alessandro Puel, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Mario Intelisano, il direttore della Caritas di Benevento, Don Nicola De Blasio e gli esponenti di Ubi Banca Alberto Pedroli, Andrea De Ponte e Vincenzo Algeri.
Secondo il prefetto Antonio Cappetta quello dell’azzardo è un “problema importantissimo” nonché una “piaga sociale” che va contrastata con l’istruzione e la formazione: “Serve un’educazione che si basi su valori forti tramandati dalle famiglie. Il senso della solidarietà deve essere una prerogativa con l’aiuto nei confronti di chi è rimasto indietro e di chi è più debole. La ludopatia è la negazione di quelli che sono i valori fondanti di un’educazione finanziaria nonché dell’altruismo e del concetto di cultura”, prosegue Cappetta.
Il Comandante provinciale della guardia di finanza, Mario Intelisano, si è invece concentrato su un aspetto positivo del gioco: “La crescita nel numero di centri di scommesse può essere vista come qualcosa di positivo se si pensa ai posti di lavoro generato e questo grazie all’aumento di un fatturato che è passato dai 15 miliardi del 1999 ai 100 miliardi del 2015. Un aumento che ha prodotto anche vantaggi sul piano del gettito fiscale. Il problema sorge quando il fenomeno diventa patologico”
Infine, Don Nicola De Blasio ha ammonito i giovani sull’etichetta che viene fornita al denaro: “I soldi sono uno strumento, non sono il fine. La moneta nasce per aiutare gli scambi commerciali, per vivere. E invece ora ci troviamo davanti ad esempi di papà che portano all’agenzia di scommesse anche i loro figli per non staccarsi dalla slot. Ricordatevi che non vedrete mai un ricco che si attacca alla macchinetta, ma solo i poveri che si impoveriscono sempre di più. Nel Sannio ci sono più di 1400 slot e troppi minori rubano la carta del papà per iscriversi ai siti online. Un giovane su due fa questo, credo sia un segnale davvero allarmante”.
Nel video le dichiarazioni dei relatori