Benevento – Otto milioni di buone intenzioni cancellate nel corso della stagione. Quando Antei e Iemmello dissero sì al Benevento, ripagando la fiducia della società giallorossa, lo fecero mettendo in valigia tanti buoni propositi, insieme alla voglia di imporsi in serie A. Il presidente Vigorito si presentò dal Sassuolo con due assegni da 250mila euro ognuno per prelevare in prestito difensore e attaccante. Nei rispettivi contratti l’obbligo di riscatto al momento della conquista del primo punto in campionato, arrivato grazie al colpo di testa di Brignoli contro il Milan. In quel momento il Benevento ha avuto la certezza di dover recapitare agli emiliani altri 7 milioni e 500 mila euro. Antei e Iemmello sono diventati così un patrimonio della società giallorossa, nonostante la loro stagione sia scivolata via in maniera non certamente esaltante.
Stagione non certamente brillante, invece, per Pietro Iemmello. L’arrivo del mentore De Zerbi non è bastato a sovvertire un’annata iniziata in maniera negativa. Eppure la prima del tecnico bresciano alla guida del Benevento era coincisa con il primo (e fino ad ora unico) gol stagionale dello “zar“. Dopo il rigore di Cagliari, però, sono cominciati i guai fisici. Il ritorno in squadra era combaciato con il “momento di grazia” di Coda, mentre Diabatè studiava l’italiano e la serie A. Adesso che il maliano è esploso, lo spazio per Iemmello potrebbe ridursi ulteriormente ma con un calendario più abbordabile e senza pressioni, De Zerbi potrebbe riproporre il 4-4-2 scelto contro il Verona per ritagliare uno spazio al suo pupillo ai tempi del Foggia. Sette partite per ritrovare il gol perduto, sperando di avere un’occasione già domenica prossima contro quel Sassuolo che nell’estate del 2016 decise di spendere più di due milioni per ingaggiarlo dallo Spezia, venendo ripagato da cinque reti in 17 presenze in neroverde. Quattro delle quali arrivate nel finale di stagione, un exploit da provare ripetere per ritrovare sorriso e fiducia in vista del futuro.