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Brilla il Sassuolo e in molti scoprono i meriti di De Zerbi al Benevento

Benevento's coach Roberto De Zerbi looks on during the Italian Serie A soccer match Benevento Calcio vs AC Milan at Ciro Vigorito stadium in Benevento, Italy, 03 December 2017. ANSA/MARIO TADDEO
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Benevento – Tempo di riflessioni e di giudizi. Il calcio si imbatte nella prima sosta dovuta agli impegni delle Nazionali e, inevitabilmente, si finisce col tracciare classici e consueti bilanci di inizio stagione. Tra le rivelazioni della serie A c’è indubbiamente il Sassuolo, secondo in classifica con sette punti raccolti in tre partite: battendo l’Inter all’esordio, pareggiando a Cagliari e superando il Genoa in un match pirotecnico. Una squadra che nel Sannio viene seguita con curiosità, perché da questa annata sulla panchina neroverde siede Roberto De Zerbi, voluto fortemente dal patron Squinzi per riprendere la strada tracciata con Di Francesco e poi smarrita.

Il patron della Mapei non si è lasciato intimorire dalla retrocessione della Strega, decidendo di puntare forte sul 39enne bresciano, le cui qualità stanno continuando costantemente ad emergere. In tanti ne avevano intraviste le capacità alla guida della Strega e in molti adesso se ne stanno accorgendo, vedendolo all’opera da inizio stagione e con in mano una rosa qualitativamente superiore al primo Benevento ereditato.

Chi incolpa De Zerbi dell’ultimo posto o del ritorno in serie B, finge infatti di dimenticare i problemi ai quali si è dovuto porre rimedio. Coraggiosamente De Zerbi ha accettato una squadra mestamente ferma a quota zero e dalle possibilità di salvezza pressoché nulle. Eppure di quel Benevento, grazie al lavoro del tecnico e all’intervento della società sul mercato, risaltano alla mente immagini esaltanti. Una squadra mai arrendevole sospinta da un pubblico appassionato, capace di giocarsela a viso aperto contro chiunque, riuscendo a regalarsi uno storico successo a “San Siro” contro il Milan.

De Zerbi è stato capace di (ri)portare un sentimento d’orgoglio in una piazza oramai rassegnata all’immediato ritorno tra i cadetti, tramutando i fischi iniziali in applausi. Lo ha fatto guardando sempre avanti, fidandosi delle proprie idee. Uno spartito che ha deciso di “suonare” anche a Sassuolo, meritandosi le luci della ribalta. E adesso in tanti stanno cominciando ad apprezzarlo, guardando e giudicando con occhio diverso l’esperienza beneventana. 

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