Sassinoro, la lotta contro l’impianto di compostaggio non si ferma (FOTO)

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Sassinoro – I cittadini di Sassinoro,  raccolti in numerose associazioni  e comitati  hanno accusato ancora una volta la Regione Campania di sordità e chiedono che vengano riscritti i provvedimenti autorizzativi di un mega impianto di compostaggio da 22 mila tonnellate presso l’area del piccolo centro ai confini del Molise.

Ancora una volta in piazza la gente di Sassinoro, ancora una volta forte è stato il sostegno dei cittadini del confinante Molise. Ancora una volta la Statale 87 Benevento Campobasso è stata occupata da manifestanti  in lotta contro un insediamento che interviene per trasformare i rifiuti organici in compost. Il progetto, come si ricorderà, è stato presentato da un privato, dalla ditta New Vision con sede nel napoletano ed è proprio contro il “Via”, rilasciata alcuni mesi or sono dalla Regione Campania, che la protesta non accenna a smorzarsi.

I manifestanti, che hanno occupato la Statale con trattori e autovetture hanno messo nel mirino quel provvedimento regionale che sostengono essere profondamente viziato da illegittimità  di natura formale e sostanziale. Tale argomento, più volte rappresentato anche nelle sedi giudiziarie, sia amministrative che penali da parte della Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Campania e da parte della Provincia di Benevento, trova tuttavia ostilità da parte della Giunta Regionale che da sempre sostiene una tesi pragmatica: in Campania mancano gli impianti di trattamento rifiuti e dunque ben venga un privato che investe in tale settore.

I cittadini molisani e sanniti hanno marciato sotto gli striscioni del Comitato civico “Rispetto e tutela del territorio” Cgil, Usb, Mamme Sannite e Libera. La protesta è partita dalla straordinaria area archeologica di Sepino per poi giungere a Sassinoro dopo una marcia di circa 7 Km fino all’area degli insediamenti produttivi del comune sannita

Il presidente del Comitato Zacchino ha rimarcato: “Da aprile abbiamo incassato solo la solidarietà da parte delle istituzioni ma chi ci governa, quindi la Regione Campania, resta sorda ai nostri appelli. La sfiducia nei loro confronti resta molto alta. Questo riteniamo essere un brutto segnale.” 

 

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