Sant’Agata de’Goti (Bn) – Da possibile polo oncologico alla possibilità di perdere il pronto soccorso. Da cento a zero. Questo è il dramma che stanno vivendo gli abitanti di Sant’Agata e non solo. È bastato un tam tam sui social per darsi appuntamento questa mattina davanti al De Liguori e far sentire la propria voce. Un gruppo sparuto ma deciso, tutti pronti a “dare battaglia” per conservare un bene primario in un centro che rischia di trovarsi in grossa difficoltà. È troppo pensare di doversi spostare a Benevento o Caserta per un’emergenza, rinunciare alla possibilità di potersi curare in casa col rischio che un viaggio possa rendere la situazione irrecuperabile. La voce è comune, non è una questione politica, questa non interessa, ma un dato è oggettivo, pochi sono i movimenti della classe dirigente locale non solo per cercare di scongiurare questo pericolo. La deadline è stata tracciata, il 16 settembre potrebbe succedere ciò che nessuno vuole. Veder trasformare il De Liguori in un Punto di Primo Intervento con la presenza di un solo infermiere. Indubbiamente poco per sopperire a eventuali emergenze, troppo poco per garantire un bene primario, quello della salute. Primo sit in di protesta, ma non finisce qui. Sabato alle 16 l’intero popolo saticulano si ritroverà nuovamente davanti alla struttura ospedaliera per far sentire ancora più forte la propria voce. Una voce disperata che chiede di poter avere ciò che spetterebbe di diritto.
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