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Un sannita alla Friends Arena: “Vi racconto il mio match con la Svezia”

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Stoccolma – Memore del lontano ’82 e del più recente 2006, gli italiani vivono l’incontro della Nazionale con un rito ormai consueto: uno accanto all’altro, tra un bicchiere di birra e un pezzo di pizza. Dopo la sconfitta contro la Svezia però la strada verso Russia 2018 si fa in salita per gli uomini di Gianpiero Ventura.
Grande delusione tra i tifosi italiani presenti ieri allo stadio, tra cui anche un sannita. Si, c’è un po’ di Sannio anche a Stoccolma. Gianluca è un ragazzo di Tocco Caudio che si è trasferito momentaneamente in Svezia per lavoro, e per assistere alla gara della sua Nazionale ha preso addirittura un giorno di ferie. “Purtroppo la delusione è ancora forte. Per chi vive qui poi è peggio, ieri sera mi sono arrivati molti messaggi dai miei amici e colleghi svedesi che di colpo si sono tutti interessati del mio stato d’animo come se non lo conoscessero – ha commentato ad Anteprima 24. Io comunque ho lasciato tutto in standby e mi riprometto di rispondere a modo lunedì sera”.

La partita –  “Noi Italiani siamo entrati allo stadio verso le 18 mentre gli svedesi solo 10 minuti prima della gara. Durante il pre partita la speranza cresceva sempre di più. Si respirava un’aria di festa e già da 10 giorni erano tutti molto entusiasti di questo evento. Qui a Stoccolma abbiamo trovato qualcosa che l’Italia non ci ha dato, il lavoro. Ma col calcio eravamo sicuri di essere superiori. Il significato della partita era una sorta di rivalsa per noi, una sorta di riscatto anche per la vecchia vicenda del ‘biscottone’ “. 

Da buon tifoso del Napoli il suo idolo è Insigne, ed è per questo che ha esultato quando dal sorteggio del playoff è venuta fuori la sfida tra Italia e Svezia. La brutta notizia è arrivata proprio alla Friends Arena, dove ha appreso dell’esclusione del suo pupillo. “Le speranze erano riposte tutte in Verratti e l’interrogativo più grande era proprio sul perché non giocasse Insigne. I giocatori in forma non si lasciano mai in panchina. A questo posso aggiungere che rispetto a ciò che succede negli stadi italiani, dopo la gara siamo usciti dall’impianto tutti insieme una scena surreale senza nessun problema e tensione. Per noi italiani è stato triste tornare a casa perché durante il tragitto che ci portava alla metropolitana in sottofondo si sentivano i cori dei tifosi svedesi. Silenzio, il nostro, intervallato da interrogativi sulla  squadra e sul nostro Ct. Il match di ritorno? Azzardo un 2 a 0 con l’Italia ai Mondiali”.

 

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