Moena (Tn) – Risvolti sulla vicenda che ha coinvolto il cuoco sannita, trapiantato in Trentino, Loris Cocca, il 33enne di San Marco dei Cavoti coinvolto nell’incidente che portò alla morte del 19enne Mattia Sommariva nel comune di Moena.
Cocca deve rispondere di omicidio stradale pluriaggravato dalla fuga e dallo stato di ebbrezza.
La novità è che uno dei due legali del 33enne, Marco Vernillo, ha chiesto il giudizio immediato, avanzando istanza di rito abbreviato condizionato a due consulenze e all’esame dell’imputato:
“La prima consulenza tecnica è cinematica e cioè intesa a verificare la dinamica del sinistro ed eventuali responsabilità dell’imputato. La seconda è tossicologica e andrà a dimostrare che a distanza di due ore dal sinistro il tasso alcolemico del mio assistito era salito e ciò non può implicare l’assunzione di sostanze alcoliche al momento dell’incidente. In questi casi il tasso alcolemico sarebbe dovuto scendere.”
Loris al momento si trova ancora agli arresti domiciliari in attesa della prima udienza del processo, venerdì 21 settembre, che si preannuncia interlocutoria visto che si procederà all’ammissibilità delle parti civili e poco altro. Il cuoco sannita sta continuando a lavorare a Moena grazie al permesso concessogli dal giudice ad aprile 2018: “Si, il mio assistito sta continuando a lavorare anche se ai domiciliari. Il suo stato d’animo è chiaramente quello di una persona che rischia dagli 8 agli 11 anni di carcere ma dal processo e dalle consulenze tecniche proveremo a dimostrare che non procedeva a velocità sostenuta e comunque non avrebbe potuto evitare in nessun modo il ragazzo”.
D’altra parte si lavora anche sul fronte civilistico sulla questione del risarcimento, con l’altro legale Saracino: “Stiamo sollecitando l’assicurazione competente per il risarcimento delle parti lese che si costituiranno nel processo”.
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