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Sannio capitale europea del vino: ce la cantiamo e ce la suoniamo

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di Antonio Frascadore

Benevento – Ma Sannio capitale europea del vino cos’è? E soprattutto, oltre a chi vive in questo territorio, chi ne ha conoscenza? Il Presidente della Camera di Commercio, assente ieri durante la consegna del testimone, ha ironizzato in una intervista su Ntr24 che “è finito il tempo dei selfie”. Beh, difficile, davvero difficile, non essere d’accordo con lui.
Intanto: non c’è un articolo su una testata nazionale. Un lancio, una agenzia di stampa, un giornale di settore. Non c’è un quotidiano, cartaceo o digitale, che riporti la notizia. (?!). Sarà una notizia? Per il Sannio lo è sicuramente. Ma non puoi essere capitale europea di qualcosa, di qualsiasi cosa e non comunicarlo al Paese. Non possiamo quindi non constatare totale assenza di comunicazione. Per intenderci, esempio banale: Matera capitale europea della cultura, alla cerimonia di inaugurazione ha visto la presenza delle massime cariche istituzionali, la conduzione di Proietti, la musica di Bollani e la diretta su Rai Uno. Da noi c’erano i nostri senatori, di cui uno, tra l’altro, la Ricciardi, del Movimento Cinque Stelle, che, come riporta Gazzetta di Benevento, si è alzata ed e andata via quando ha iniziato a parlare il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: della serie, se ragioniamo così, “annamo bene”.
Appurato dunque che non c’ha cagato nessuno a livello nazionale, possiamo appurare di conseguenza che non ha molto senso parlare di “rilancio del territorio, turismo, crescita economica, riconoscibilità del vino e dei prodotti enogastronomici”. Ma se nessuno sa niente chi avvisa i turisti?
Altro ed ulteriore elemento: fin ora abbiamo visto i cinque sindaci ricevere il riconoscimento in Europa. Abbiamo visto i cinque sindaci ricevere il riconoscimento in Italia. Insomma, abbiamo visto i cinque sindaci commentare lo sforzo fatto, il lavoro portato avanti, la sinergia, gli altri comuni che si sono aggregati e uniti. Abbiamo appurato che il Sannio è capitale europea del vino nel 2019 ma che si fa? Che programmazione c’è? Quali sono gli eventi? Perché i turisti dovrebbero venire a visitare Benevento e provincia in assenza di iniziative? Il 2019 finisce a dicembre. Siamo quasi a marzo e ancora stiamo registrando i complimenti per il riconoscimento, i bene, bravo, bis per lo sforzo ma nessuno ha finora parlato di un programma dettagliato, degli eventi, che non siano sempre gli stessi come Vinalia o la Festa dell’Uva, qualcosa insomma per cui vale la pena pensare che ci sarà maggiore turismo rispetto a qualsiasi altro anonimo anno.
Insomma, Campese ha ragione. La Camera di commercio di Benevento ieri era l’unico ente assente alla cerimonia di apertura di questo riconoscimento. Ma, di fatto, è anche l’unico ente che ha sostenuto economicamente la cerimonia di apertura di questo riconoscimento. Non ha senso, ad esempio, invitare il presidente dell’ordine dei geometri (con tutto il rispetto, è solo un esempio naturalmente) e non invitare esperti del settore, giornalisti di rilievo nazionale o organi di stampa legati al vino nel nostro Paese.
Insomma, per farla breve, è arrivato il momento (bisognava già farlo) per affidarsi ad una agenzia di comunicazione nazionale evitando di guardare al proprio orticello, è arrivato il momento di stilare un programma congiunto, è arrivato il momento di dare un senso a qualcosa che finora un senso non sembra lo abbia avuto. Almeno stando ai fatti. Altrimenti si continuerà a ragionare in modo provincialistico, si continuerà a cantare e a suonare ma ascoltando la musica da soli.
È arrivato il momento di dirlo agli altri che siamo capitale europea del vino e invitarli ad eventi che ancora non constatiamo: altrimenti, pure questa volta, CIAONE.

 

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