Covid-19, da ‘Vinalia’ alla ‘Sagra dei Funghi’: a rischio le “vetrine” eno-gastronomiche nel Sannio

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Le conseguenze sul piano economico dell’emergenza Covid-19 solo ora iniziano a delinearsi nei loro contorni più foschi. La ricaduta in termini di diminuzione del Pil, crescita della disoccupazione e frenata dell’economia reale, avrà un impatto di lunga durata sul sistema Paese.

A essere maggiormente penalizzate, per ovvie ragioni, saranno quelle aree geografiche che già scontavano un ritardo strutturale in termini di iniziativa imprenditoriale e ricchezza complessiva. In poche parole, le aree interne della Regione Campania pagheranno un prezzo salatissimo a questa emergenza.

In particolare nel Sannio sta passando praticamente sotto silenzio uno dei tanti aspetti negativi che sarà diretta conseguenza delle nuove misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19.

Da ormai più di due decenni l’estate sannita si caratterizza per la numerosa varietà di manifestazione a tema eno – gastronomico. Dai piccoli appuntamenti alle grandi manifestazioni con migliaia di visitatori, la “Sagra” rappresenta ormai un tratto distintivo dell’estate sannita.

Ora, al netto del giudizio che ognuno di noi può avere sulle “sagre” e sul loro valore come strumento di promozione delle tipicità locali, resta il fatto che la loro probabile – se non certa – sospensione per quest’anno rappresenterà un ulteriore contraccolpo economico per il nostro territorio. 

Appuntamenti come la “Sagra dei Funghi” di Cusano Mutri o “Vinalia” a Guardia Sanframondi, passando per “Vinestate” a Torrecuso – solo per citare i più noti – attirano a sé decine di migliaia di visitatori e avventori. L’indotto economico che si muove attorno a queste manifestazioni non è di poco conto (standisti, ristoratori, produttori, albergatori, gestori di B&B), senza contare le ricadute in termini di ritorno turistico nell’arco dell’anno. 

A questo punto, data la quasi ovvia impossibilità di poter celebrare questi eventi (come far rispettare il distanziamento sociale? come evitare assembramenti? come garantire condizioni di sicurezza nella somministrazione del cibo?) è necessario fin da subito aprire una discussione collettiva su nuove forme e modalità di promozione del territorio e delle sue tipicità eno – gastronomiche, oltre che strumenti di sostegno locale alle imprese e ai produttori penalizzati. 

 

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