San Marco dei Cavoti, piano di riequilibrio e rimpasto: i chiarimenti di Rossi

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San Marco dei Cavoti (Bn) –  Un incontro pubblico con i cittadini per spiegare l’attuale situazione economico finanziaria del Comune e la scelta dell’amministrazione di ricorrere al piano di riequilibrio per ripianare i debiti accumulati dallo scorso sindacato. Questo il tema caldo che ha caratterizzato l’appuntamento istituzionale di sabato sera al Palacrok di San Marco dei Cavoti tra i componenti della Giunta del Sindaco Giovanni Rossi e i cittadini. Il tutto dopo le dimissioni del vice sindaco Teodoro Cerritello, contrario alla scelta di cominciare l’iter relativo a un sostanziale predissesto, da presentare entro 90 giorni, alla Corte dei Conti che poi esprimerà il suo parere.

Intanto, questa mattina, al posto del dimissionario Cerritello è stato nominato Valentino Castello. In giunta è entrato anche il consigliere comunale Antonio Beatrice con deleghe a Lavoro e attività produttive.

Tornando all’incontro del sabato sera, il primo cittadino ha spiegato il perché della procedura di riequilibrio finanziario:
La procedura di riequilibrio finanziario non è altro che una misura correttiva finalizzata a correggere distorsioni di squilibri strutturali di bilancio e neutralizzare crisi finanziarie. La storia ci insegna che una crisi finanziaria non è mai un fulmine a ciel sereno; un comune, un ente e una qualsiasi pubblica amministrazione, non entra mai in difficoltà da un giorno all’altro, ma nel corso degli anni. Nel caso specifico del nostro comune, come segnalato e certificato anche dall’organo di revisione nella relazione al conto consuntivo 2017, da gestioni precedenti al 2014. Crediti non attendibili, tentativi surreali di cessione beni immobili, lentezza nell’accertamento dei tributi, riscossione tributi critica, eccessi di creatività finanziaria, impegni per obbligazioni di pagamento non regolarmente soddisfatti, forzature contabili e previsioni di spesa non attendibili , hanno costituito l’insieme delle cause e dei mali che hanno indotto seppur con ritardo la presente amministrazione, al ricorso all’intervento correttivo che, ripeto, è finalizzato a correggere le distorsioni dello squilibrio strutturale di bilancio, eliminare le irregolarità contabili e neutralizzare nel tempo la crisi strutturale”.

“Alla data 31 dicembre 2013 – ha proseguito il sindaco Rossi -, come dagli atti, lo squilibrio strutturale del nostro comune può essere così riassunto: Anticipazione di liquidità ex D.L.35/2013 per euro 850.638,30, debito contratto con la Cassa depositi e prestiti da pagare in trenta anni con aggravio di interessi. Ciò significa che le famiglie del ns comune sono state indebitate per 30 anni con aggravio di interessi e sottrazione impiego di risorse di pari importo e per pari anni alla ns collettività. Quota del disavanzo accertato al 01/01/2015 per effetto dell’armonizzazione contabile.

1) Disavanzo di parte capitale per curo 299.247,46. Ciò significa che il comune si è dovuto impegnare per gli anni 2015-2016 e 2017 a recuperare il disavanzo contratto dalla precedente amministrazione con quote annuali per euro 99.749,15, sottraendo di pari anni e di pari importo l’impiego di risorse da investire per la ns collettività.

2) Disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014 per euro 507.867,79. Ciò significa ulteriore indebitamento a carico delle ns famiglie per trenta anni con quota annuale a carico del bilancio per 16.928,93, con sottrazione impiego di risorse di pari importo e pari anni alla ns collettività. Debiti fuori bilancio e liti potenziali per euro 971.883,08, venuti fuori a seguito di ricostruzione solo nel mese di settembre 2016 tutti risalenti al 31/12/2013 in parte soddisfatti con l’istituzione dell’addizionale i. r. p.e.f. , ricorso al mutuo e aumento delle tariffe.

“Ciò significa – ha insistito Rossi – ulteriore indebitamento a carico del comune, aumento dell’imposizione tariffaria e tributaria e dei debiti di finanziamento nel tempo, tutti a carico della ns collettività con sottrazione di risorse di pari importo e per pari anni alla ns collettività fino a quando tutti i debiti non saranno regolarmente estinti. A questi debiti vanno aggiunti ulteriori debiti contratti per curo 89.937,31 derivanti da:

1) festa del torrone anno 2008 per euro 54.677,54;

2) festa del torrone anno 2010 per euro 22.410,77;

3) festa del torrone anno 2012 per euro 6.889,13 ;

4) festa del torrone anno 2013 per euro 3.187,51;

5) etnoi festival 2007/2013 per euro 2.772,11. Totale 89.937,31 Per questi debiti non sono stati adottati procedure amministrative di riconoscimento per mancanza dei presupposti di Legge. Mi spiego: trattasi di debiti contratti personalmente ed addebitati al comune privi del requisito dell’utilità”.

Il primo cittadino di San Marco dei Cavoti conclude: “Sommando gli importi, risulta evidente che la presente amministrazione ha ereditato debiti per euro 2.719.573,94, derivanti dagli anni precedenti parte dei quali come in precedenza illustrato, graveranno sulla ns collettività e sui ns figli per trent’ anni. Il sacrificio imposto da codesta amministrazione con l’istituzione dell’addizionale IRPEF e gli aumenti tariffari non potranno essere equamente ridistribuiti fino a quando non saranno soddisfatti i debiti pregressi. Il ricorso alla procedura di riequilibrio pluriennale non rappresenta altro che uno strumento correttivo, previsto per Legge, che servirà a dimostrare l’attitudine nel tempo a superare lo squilibrio strutturale ancora presente e ad eliminarne le cause, ossia la possibilità concreta di generare, anno per anno, le risorse sufficienti al ripiano del disavanzo per come programmato, senza più posticipare con aggravi di spese ed interessi a carico dell’ente e comunque sulla collettività i debiti pregressi, nonché , ad elasticizzare in maniera più adeguata e secondo le effettive esigenze della ns collettività, anche l’accertamento e la riscossione dei tributi”.

Giovanni Rossi ha infine invitato ufficialmente l’ex sindaco Francesco Cocca a partecipare ad un altro incontro pubblicato affinché si faccia chiarezza sui numeri che tra maggioranza e opposizione, a quanto pare, non combaciano.

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