Igiene mentale, a rischio i servizi per i pazienti: 27 persone senza lavoro

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Benevento- Presidio di protesta  questo pomeriggio dinanzi l’Asl in via Oderisio  da parte di una delegazione dei 27 operatori dei servizi socio-sanitari che si occupavano dei pazienti dei Servizi di Igiene Mentale.

Esercitavano, fino a ieri  la propria funzione di supporto e assistenza sia in città quindi  all’ospedale San Pio e in provincia in strutture dell’Asl nel Sir di Morcone, Bucciano,Puglianello.

La protesta nasce dal fatto che l’Asl non ha più rinnovato il contratto di lavoro che li riguardava e che veniva prolungato ogni tre mesi. In precedenza, e cioè fino al 2017, questi operatori erano dipendenti di una Cooperativa di servizi sanitari, poi da quella data e fino alla fine di settembre gli stessi erano assunti da una Agenzia interinale.

Dal 1° ottobre l’Asl non ha più rinnovato il servizio che consisteva nel dare supporto alla struttura pubblica impegnata nell’assistenza ai malati psichiatrici. Oggi i dipendenti chiedono con forza l’immediato rinnovo del contratto alla dirigenza dell’Asl. Con la cessazione del rapporto di lavoro le conseguenze sono gravi non solo per i diretti interessati, ma anche per gli stessi pazienti che ovviamente non sono guariti, ma oggi  semplicemente non c’è chi collabora alla loro assistenza.

Per il momento la protesta non ha trovato ascolto da parte dell’Istituzione sanitaria: infatti, il direttore generale non era oggi presente in sede per ricevere una delegazione dei 27 operatori. Il direttore amministrativo ha avuto invece un’intermediazione con la Uil, con il segretario Giovanni De Luca e i dipendenti. Il direttore amministrativo si è reso disponibile per risolvere la problematica affermando che ci sarebbe stata la proroga del contratto.

Stavano, nel frattempo cercando una soluzione con l’agenzia interinale. Il sindacato della Uil però è scettico e aspetta la pubblicazione sull’albo pretorio dell’Azienda. De Luca della Uil Fpl ha sottolineato: “Negli ultimi 7 mesi hanno effettuato lavori molto delicati con il Covid in atto. Oggi dovevano andare nelle proprie strutture ma non l’hanno potuto fare per una mancata proroga da parte dell’Asl. Il direttore dell’Asl deve firmare la proroga della delibera”.  

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