“Un sistema istituzionale strutturalmente fragile ha prioritariamente necessità di fare coesione. Il contenzioso interistituzionale, l’incapacità di fare mediazione e sintesi nell’individuazione di soluzioni su questioni cruciali per la vita dei cittadini, contribuisce a delegittimare la politica e la funzione di governo. Decidono i Tar e il Consiglio di Stato”. A parlare è Pasquale Viespoli, presidente di MezzogiornoNazionale
“La “storia” relativa ai costi di conferimento dei rifiuti – prosegue – è esemplare in tal senso, un lungo itinerario di contenziosi amministrativi. Mentre si “commenta” l’ultima decisione del Tar sul 2016, si attende che il Consiglio di Stato decida sul 2014. Il che delinea una condizione di incertezza e di precarietà della finanza degli enti locali, per il potenziale accumulo di un “debito sommerso”.
E ora, sottolinea Viespoli, “non c’è più tempo per l’attesa”.
“In attesa di un sussulto di responsabilità istituzionale, – spiega il politico beneventano – lo scenario che si profila è devastante, con il fallimento di Samte e la chiusura dello Stir di Casalduni. Al di là degli errori e delle colpe, peraltro facilmente individuabili, il risultato sarebbe, comunque, paradossale. Maggiori costi di conferimento, persino rispetto a quelli contestati, maggiori oneri di trasporto. In definitiva, un più alto costo del servizio, da scaricare sui cittadini già tartassati”.
“Il sistema istituzionale – conclude allora Pasquale Viespoli – ha un solo dovere: individuare le soluzioni per evitare una nuova emergenza-rifiuti e, contemporaneamente, affrontare, una volta per tutte, le questioni strategiche, cioè le scelte da compiere per chiudere il ciclo, razionalizzare il sistema, “moralizzare” il settore, a partire dal superamento della frantumazione gestionale. Tutto il resto è surreale, una rappresentazione da teatro dell’assurdo”.
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